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Ospedale indonesiano a Gaza bombardato da Israele: l'ennesimo crimine di guerra di Benjamin Netanyahu

Esistono diritti umani anche in tempo di guerra e i chi li viola è un criminale, perseguibile dalla Corte Penale Internazionale

20 Novembre 2023

Ospedale indonesiano a Gaza bombardato da Israele: l'ennesimo crimine di guerra di Benjamin Netanyahu

Fonte: Facebook @Tg3

SCRITTI BELLICI

 

L’attacco all’ospedale indonesiano di Gaza: l’ennesimo crimine commesso da Israele, lo Stato-Nazione degli ebrei

Ieri, l’esercito israeliano ha attaccato l’Ospedale indonesiano di Gaza. L'Indonesia, la più grande nazione musulmana, assolutamente pacifica, ha regalato questo ospedale ai palestinesi. Al momento dell’attacco, nell’edificio erano ammassati circa 5.000 sfollati e 850 pazienti. La capienza in tempo di pace era di 140 posti letto.

Colpi partiti dai carri armati e dai droni hanno causato vittime e danni ingenti, in questa guerra che ha già ucciso oltre 12.000 palestinesi (fonte Euronews).

Benjamin Netanyahu ha promesso l’impunità ai propri soldati: “Non ci saranno processi, neppure nell’ipotesi in cui vengano commessi crimini di guerra”.

In guerra, tutto è lecito? Siamo certi che fare il tiro a segno su quasi 6.000 esseri umani ammassati in un ospedale sia “guerra”?

Da giurista, Vi invito a leggere questo documento file:///C:/Users/HP/Downloads/ABC-Humanitaeren-Voelkerrechts_it.pdf. È un manuale dei diritti umani, pubblicato in Svizzera. Riassume alcuni principi cardine codificati, applicabili in tempo di guerra. Eccone uno (pagina 31): “Feriti, malati e naufraghi Sono considerati feriti o malati i membri dell’esercito e i civili che necessitano di un trattamento medico e rinunciano a qualsiasi ostilità. Un soldato ferito che utilizza la sua arma non è incluso in questa definizione. Il diritto internazionale umanitario prescrive a tutte le parti in conflitto di trattare i feriti e i malati in modo umano, vale a dire di ricoverarli, curarli, proteggerli e fornire loro i medicinali. Non è ammessa nessuna distinzione fondata su criteri non medici; si presta tuttavia particolare attenzione alle donne. Disposizioni analoghe valgono per i naufraghi, cioè per i membri dell’esercito e i civili che sono in pericolo sul mare o in altre acque. I combattenti feriti, malati e naufraghi hanno lo statuto di prigionieri di guerra.”

Benjamin Netanyahu può concedere l’impunità ai suoi soldati, ma i Giudici della Corte Penale Internazionale (CPI) cosa fanno?

Il diritto internazionale è carta straccia. La Corte Penale Internazionale un organismo politico, un finto tribunale.

Gli israeliani sono intoccabili, esentati dal rispetto della legalità in quanto vittime della Shoah.

Come se il nipote di una vittima di un crimine efferato godesse della totale impunità a prescindere dalla gravità delle proprie azioni criminali.

Siamo impazziti? Possibile che (quasi) nessuno si renda conto che il genocidio di Gaza è un crimine orrendo e che tutto l’Occidente è complice del criminale Benjamin Netanyahu?

Ascolto per l’ennesima volta Voice of a child di Eric Clapton, nel buio di questa domenica sera milanese. Il Direttore mi aspetta per cenare insieme. Invio un sms: “Perdonami, non me la sento”. Me ne starò qui, chiuso nel mio studio, a leggere.

Non venite a cercarmi: siamo tutti naufraghi.

di Alfredo Tocchi, 20 novembre 2023

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