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Brasile, sparatoria in una scuola a San Paolo: un morto e tre feriti, arrestato l’attentatore 15enne

A fare fuoco un ragazzo di soli 15 anni, arrestato dalla polizia militare brasiliana. Morta una studentessa, mentre sono tre i feriti

24 Ottobre 2023

Brasile, sparatoria in una scuola a San Paolo: un morto e tre feriti, arrestato l’attentatore 15enne

Un morto e tre feriti. Questo è il triste bilancio di una sparatoria avvenuta nell’istituto statale Sapopemba, nella zona est di San Paolo. L’autore dell’attacco è uno studente di 15 anni, arrestato dalla polizia militare brasiliana intervenuta poco dopo.

La tragedia è avvenuta nell’istituto statale Sapopemba di San Paolo

La vittima è una studentessa dell’istituto. Dei tre feriti, uno è rimasto contuso nel tentativo di scappare, mentre due sono rimasti feriti dai colpi di arma da fuoco. Non sarebbero comunque in pericolo di vita. L’arma utilizzata per l’attacco era stata acquistata legalmente dal padre del ragazzo

Secondo caso negli ultimi sette mesi

Quello di ieri, lunedì 23 ottobre, è il secondo caso di violenza armata negli ultimi sette mesi nelle scuole della città di San Paolo. Il primo fu a marzo, quando un insegnante venne ucciso e quattro studenti rimasero feriti in un attacco con coltello. In quel caso il protagonista fu un altro studente, questa volta di soli 13 anni. La crescente tendenza alla violenza nelle istituzioni educative della città inizia a preoccupare, e non poco, in Brasile.

Il presidente Lula, oltre ad esprimere il suo cordoglio, ha precisato sui propri social media di essere preoccupato dalla facilità con cui molti adolescenti riescono ad aver accesso alle armi: “I bambini non devono avere accesso alle armi, devono avere accesso ai libri”.

L’autore della tragedia vittima di molestie e aggressioni

Come si legge dalle prime ricostruzioni, l’adolescente, autore della sparatoria che ha visto la morte di una ragazza, sarebbe stato vittima di molestie e aggressioni da parte di altri studenti. A darne notizia è stato lo stesso adolescente lo scorso aprile. Al momento, però, non è stato ancora reso noto quale sia il movente dell’attacco, per tanto non è chiaro se si tratta di una vendetta. In questo caso l’arma utilizzata era stata acquistata legalmente dal padre del ragazzo.

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