18 Ottobre 2023
Roger Cohen, fonte: Wikipedia
Roger Cohen riceverà il premio Pulitzer per l'International Reporting insieme a un gruppo di colleghi del New York Times presso la Low Memorial Library della Columbia University a New York. Il motivo principale per cui hanno ricevuto il premio è la loro eccellente copertura della guerra in Ucraina, ma Cohen subito dopo l'attacco stragista di Hamas, è volato in Israele per documentare il massacro al rave verificatosi nel deserto del Negev. Lì, Cohen ha potuto notare anche un crescente sentimento di frustrazione e rabbia nei confronti del governo israeliano. La gente ha percepito l'incompetenza e la confusione verso questioni come la riforma giudiziaria e le tensioni con i coloni della West Bank: questo governo è stato considerato non solo il più a destra nella storia di Israele ma anche uno dei più inefficaci, e molta responsabilità è stata attribuita in particolare al premier Netanyahu.
Secondo il reportage di Cohen, sono in corso le indagini con la commissione parlamentare d'inchiesta per capire come Hamas sia riuscita a superare delle barriere considerate imprendibili e a perpetrare un attacco che ha causato numerose vittime in una finestra di 12 ore. Tuttavia, la priorità attuale è unificarsi per porre fine definitivamente alla presenza di Hamas come potere militare e politico nella Striscia di Gaza, ma la situazione è complessa. Israele, pur restando una democrazia, ha lanciato un appello all'evacuazione delle popolazioni nel nord della Striscia: un'operazione problematica. "La prospettiva di un'invasione diretta di Gaza è vista con molta cautela, e l'obiettivo principale sembra essere indebolire Hamas in modo da prevenire future minacce", ha evidenziato il premio Pulitzer.
"Non c'è la prospettiva di un dialogo a breve termine" afferma il giornalista. Il nodo centrale della questione, ossia la coesistenza di due popoli con aspirazioni statali sulla stessa terra, rimane quindi senza una soluzione chiara. "La visione di uno Stato confederato sembra poco realistica, mentre la soluzione a due Stati rimane una prospettiva difficile da realizzare a causa delle divisioni storiche e degli ostacoli politici. La mancanza di progressi verso la pace ha contribuito alle periodiche esplosioni di violenza nella regione", ha aggiunto Cohen.
"Netanyahu ha influenzato la situazione lavorando per rafforzare Hamas a scapito dell'Autorità palestinese, indebolendo così le prospettive di uno Stato palestinese. Il tatticismo politico ha avuto conseguenze significative, ma resta da vedere come la situazione si evolverà nel tempo", conclude Cohen a margine della sua premiazione.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia