07 Settembre 2023
Proiettili, fonte: Twitter @elisamariastel1
Mercoledì, gli Stati Uniti hanno reso noto un nuovo pacchetto di aiuti umanitari e militari all'Ucraina del valore di circa 1 miliardo di dollari, annunciando questa decisione durante la visita del segretario di Stato statunitense Antony Blinken a Kiev. Questo pacchetto comprende una varietà di supporti, tra cui munizioni all'uranio impoverito. Queste munizioni saranno utilizzate per equipaggiare i carri armati M1 Abrams, che gli Stati Uniti avevano deciso di inviare all'Ucraina nel mese di gennaio e che dovrebbero essere consegnati nell'autunno in corso. È da notare che gli Stati Uniti sono il secondo paese, dopo il Regno Unito, a decidere di fornire munizioni all'uranio impoverito all'Ucraina.
La reazione russa alla decisione degli Stati Uniti è stata immediata e critica. L'ambasciata russa negli Stati Uniti ha definito questa scelta "disumana". In un comunicato sul suo canale Telegram, l'ambasciata ha affermato che questa decisione dimostra la mancanza di compassione da parte degli Stati Uniti nei confronti del presente e del futuro dell'Ucraina e dei suoi vicini europei. L'ambasciata ha anche accusato gli Stati Uniti di trasferire armi con effetti indiscriminati, citando il pericolo di nubi radioattive causate dalle esplosioni di munizioni all'uranio impoverito. Queste nubi, afferma la rappresentanza di Mosca, possono depositare piccole particelle di uranio nei polmoni e nei reni delle persone, causando il cancro e danni irreversibili all'organismo.
Ryabkov ha poi sottolineato: "Agli americani non importa. È chiaro che a loro non importa chi lo respira lì, dove si depositerà e quali conseguenze porterà per coloro che sono ora che combattiamo e cosa accadrà alle generazioni che vivranno su questa terra".
Mosca vede queste forniture di armi come un ostacolo alle possibilità di pace e un segno di ostilità da parte degli Stati Uniti, così come anche il Regno Unito. L'inghilterra aveva infatti annunciato già a marzo l'invio delle munizioni all'uranio impoverito a Kiev.
Il vice ministro russo Sergei Ryabkov ha espresso profonde preoccupazioni riguardo alla crescente pressione esercitata sulla Russia da parte dei paesi occidentali, avvertendo che questa situazione potrebbe portare pericolosamente a un conflitto militare diretto tra le potenze nucleari. Ryabkov ha sottolineato che le misure di risposta adottate dalla Russia per garantire la sua sicurezza esterna lungo l'asse occidentale sono state strumentalizzate dai suoi avversari come pretesto per intensificare la pressione militare sulla Russia stessa. Questa escalation, ha sottolineato il vice ministro, è "al limite di una possibile collisione militare tra potenze nucleari".
Ryabkov ha anche criticato gli alleati della Nato per la loro "politica di espansione incessante e dannosa", che coinvolge misure militari e geopolitiche nelle aree ritenute vitali per la Russia. Ha sottolineato che la crisi attuale non è ancora risolta e rappresenta un grave rischio di ulteriore "escalation delle tensioni tra le nazioni" coinvolte.
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