29 Agosto 2023
Un attacco hacker ha fermato 25 treni in Polonia, che trasportavano merci e passeggeri. È successo venerdì 25 e sabato 26 agosto quando sulla principale linea ferroviaria che trasporta gli "aiuti" militari occidentali a Kiev, i treni si sono fermati ad ascoltare l'inno russo ed un discorso di Putin. L'attacco infatti parrebbe provenire dalla Russia, ma non fisicamente da Mosca visto che per prendere di mira i treni con un attacco simile, bisogna essere nelle vicinanze: da un minimo di 100 metri a qualche chilometro, a seconda della potenza delle apparecchiature radio utilizzate per le operazioni di disturbo.
Non ci sono stati danni e feriti nello stop che l'attacco hacker ha trasmesso ai treni in transito in Polonia. Negli ultimi tempi sono stati diversi gli attacchi che la rete ferroviaria ha subito, e questo è dettato dal fatto che la scorsa domenica la polizia di Bialystok ha arrestato due uomini, che avevano fermato cinque treni passeggeri e uno merci.
La due giorni di agosto invece è stata molto più complessa rispetto agli stop del passato. Sono 25 i treni che sono stati presi di mira, bloccati in quattro regioni. Solo un leggero ritardo, giusto il tempo di prendere dimestichezza con la lingua russa che i passeggeri hanno ascoltato via radio per poi ripartire. I sabotatori hanno falsificato un semplice comando radio che fa scattare la funzione di arresto di emergenza dei treni, non una tecnica avanzata e nulla a che fare con i cyber attacchi molto più frequenti di questi periodi, provenienti da ogni parte del mondo.
Stanislaw Zaryn, un alto funzionario di sicurezza del paese, ha dichiarato: "Sappiamo che da alcuni mesi ci sono tentativi di destabilizzare lo stato polacco".
Lukasz Olejnik, ricercatore e consulente indipendente in materia di sicurezza informatica, ha spiegato: "i tratta di tre messaggi acustici inviati consecutivamente. Una volta che l'apparecchiatura radio li riceve, la locomotiva si ferma". "Possono farlo tutti. Anche degli adolescenti che vogliono fare i troll. Le frequenze sono note. I toni sono noti. L'attrezzatura è economica", racconta.
"È un'operazione davvero economica – dice Olejnik –. Il rischio maggiore è la necessità di essere in prossimità".
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