Biden a rischio impeachment, McCarthy: "Consegni i file sugli affari del figlio Hunter con Kiev e Pechino o scatta l'indagine"

Nuvole nere iniziano ad intravedersi sull'orizzonte della campagna elettorale per le elezioni di midterm del 2024 dell'amministrazione Biden. Dopo settimane di dibattiti in merito, sembrerebbe che lo speaker della camera, il repubblicano Kevin McCarthy, si sarebbe deciso (appoggiato in questa scelta da alcuni dei più influenti rappresentanti del Great Old Party - Gop) a sottoporre il presidente in carica alla procedura di impeachment, nel caso in cui il commander in chief non fornisca entro il mese di ottobre prova documentata della sua estraneità ai presunti affari illeciti del figlio Hunter con alcuni governi stranieri, in particolare quelli di Kiev e Pechino. 

Biden a rischio impeachment: McCarty vuole chiarire i rapporti del presidente con i soci d'affari del figlio ex (?) tossicodipendente

Hunter Biden viene considerato da molti osservatori d'oltreoceano la vera spina nel fianco del presidente in carica. Ex (i media Usa manifestano talvolta dubbi a riguardo) alcolista e tossicodipendente, su di lui pendono accuse di frode fiscale e possesso illegale di armi da fuoco. Non solo, ma il fortuito ritrovamento di un laptop a lui attribuito, ha scatenato negli ultimi anni non pochi dubbi su suoi presunti rapporti "opachi" con numerose capitali straniere (in primis Kiev e Pechino) negli anni in cui il padre, Joe Biden, era vice presidente dell'amministrazione Obama. All'epoca si diceva che Hunter (nonostante tutto apparentemente amatissimo dal genitore) fosse per lobbysti, affaristi ed avventurieri vari la porta d'accesso privilegiata per un abboccamento con "Joe".

Una questione che, se fosse dimostrata, gli oppositori politici assicurano getterebbe molte ombre sull'appropriatezza istituzionale del forty-sixth. L'accusa del partito repubblicano (di una parte crescente di esso, per lo meno) è che in qualità di vicepresidente Biden abbia ricevuto tangenti da quanti stavano facendo affari con il figlio affinché sfruttasse la propria posizione privilegiata nell'amministrazione per favorire le loro istanze. A sostegno di questa tesi viene spesso citata la testimonianza di Devon Archer, all'epoca socio di Hunter, secondo cui a numerose riunioni d'affari del figlio avrebbe preso parte, in vivavoce, anche l'allora vice presidente Joe. 

Biden senior ha sempre negato tali accuse, ma la netta presa di posizione da parte dello speaker McCarthy e di una fetta in aumento dell'establishment repubblicano (sempre più convinto che a guidare il partito alle elezioni di midterm sarà Donald Trump, chiaramente molto favorevole all'impeachment) potrebbe rischiare di trasformare la scarsa attenzione accordata ad un tema fino a pochi mesi fa derubricato a fake news in un'arma a doppio taglio. Un'arma che potrebbe essere, ed è facile immaginare sarà, utilizzata per fiaccare ancora di più il sostegno dell'elettorato Dem, già da sé poco convinto di sostenere il "gaffeur" Joe. 

Secondo diversi analisti, la scelta migliore per il presidente in carica sarebbe quella di presentare la documentazione richiesta e chiudere sul nascere la questione (nel caso in cui la documentazione testimoni davvero la sua estraneità). Il rischio di un impeachment in piena campagna elettorale, infatti, si tradurrebbe nella perdita di uno dei principali vantaggi nei confronti di Trump, quello di presentarsi alle elezioni con la veste (molto più rassicurante per indecisi e moderati) di un candidato scevro da processi o indagini a proprio carico. Di nuovo, nel caso la documentazione in questione dovesse veramente provare la sua estraneità alle accuse rivoltegli.