14 Novembre 2022
La Germania ha sciolto le riserve ed ha deciso di nazionalizzare Sefe (Securing Energy for Europe) ex Gazprom Germania ed ex controllata della russa Gazprom. Il motivo è la possibile sicurezza dell'approvvigionamento energetico di gas e a spiegarlo è lo stesso ministero dell'Economia: "Per scongiurare questo pericolo e mantenere l'attività operativa di Sefe, il cambio di proprietà viene ora effettuato e la società stabilizzata".
Già nelle scorse settimana la Germania aveva intrapreso questa via nazionalizzando Uniper. Berlino non vuole farsi trovare impreparata alla crisi energetica del prossimo inverno. No a misure comuni europee, sì alla nazionalizzazione di gruppi energetici. La Sefe, spiegano, è "una società chiave per la fornitura di energia in Germania". Tra i suoi clienti ci sono le aziende municipalizzate e la sua quota di mercato è di circa il 20%. Tra l'altro può farsi carico numerosi impianti di trasporto e stoccaggio del gas, tra cui il piu' grande serbatoio d'Europa a Rehden.
L'Ue in Commissione ha approvato una misura di aiuto di Stato tedesca da 225,6 milioni di euro a sostegno della Sefe: un aiuto che consentirà allo Stato tedesco di acquisire il 100% della proprietà in sostituzione di Gazprom Export LCC. Il ministero dell'Economia ci tiene a sottolineare come gli ex proprietari saranno risarciti ma anche che "questo processo di compensazione non è ancora stato completato".
La Polonia ha annunciato di aver posto sotto tutela la partecipazione del gruppo russo Gazprom nella società EuRoPol Gaz, acquisendo quote del gasdotto Yamal. Anche qui, l'obiettivo è quello di non correre rischi in inverno ma anche di "garantire la sicurezza delle infrastrutture critiche". È stato il ministero polacco dello Sviluppo ad annunciarlo in un comunicato. Gazprom controllava il 48% di questa società, contro il 52% dello Stato polacco.
Di Ivan Vito
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