17 Ottobre 2022
La colomba della pace di Picasso
SCRITTI PANDEMCI
L’appello di undici intellettuali pubblicato da L’Avvenire: “Un negoziato credibile per fermare la guerra”.
Un esempio di pacifismo di comodo, qualunquismo e ingenuità che tutti noi dovremmo sottoscrivere
Ho letto con attenzione l’appello lanciato da pagina 7 de L’Avvenire di ieri (sottolineo pagina 7!) firmato da undici intellettuali (cosa significhi, data l’eterogeneità dei firmatari, lo sapranno loro): Antonio Baldassarre, Pietrangelo Buttafuoco, Massimo Cacciari, Franco Cardini, Agostino Carrino, Francesca Izzo, Mauro Magatti, Eugenio Mazzarella, Giuseppe Vacca, Marcello Veneziani, Stefano Zamagni.
Pacifista da sempre, non di comodo quando è nel mio interesse, avrei volentieri aperto una sottoscrizione pubblica, pur consapevole che “firmatario non richiesto, narcisista manifesto”.
Tuttavia, come spesso capita tra di noi dissidenti (divisi persino sulla definizione, il Professor Ugo Mattei preferisce resistenti), non sono d’accordo sull’assegnazione di un ruolo al Vaticano retto da Bergoglio. Il suo ruolo, in adempimento delle indicazioni Mariane, sarebbe stato quello di benedire la Federazione Russa (la terza Roma, ultima custode dei valori cristiani). Al contrario, l’argentino – dimostrando che non crede ai segreti di Fatima – ha benedetto anche l’Ucraina e l’intera umanità e giustamente Papa Ratzinger si è rifiutato di prendere parte all’ennesima buffonata eretica.
Se Dio (o la Madonna) ti dice ciò che devi fare, o non sei credente o lo fai. Se tu, che ti proclami Papa – nonostante Ratzinger non abbia rinunziato al munus e tu sia sincretista e ostenti un crocefisso massonico – fai a modo tuo, qualche dubbio che tu sia l’antipapa sorge anche nella mente di noi agnostici.
E neppure sono d’accordo sul vezzo – tipico degli intellettuali – di legittimare le proprie azioni (di solito affermazioni, non sono uomini d’azione) citando una fonte autorevole, in questo caso Elon Musk, un transumanista che conduce esperimenti di mind uploading sulle scimmie ed Henry Kissinger, che non è esattamente un esempio di pacifismo.
Naturalmente, io non sono un intellettuale, non sono neppure un giornalista e non ho alcun titolo per scrivere un appello alternativo. Avrei magari citato Bertrand Russell e Albert Einstein e il loro Manifesto per la pace di settant’anni fa. Avrei citato l’articolo intitolato "L'etica della guerra" (gennaio 1915), nel quale Bertrand Russell, convinto oppositore dell’entrata in guerra dell’Impero britannico nella Prima Guerra Mondiale, scrisse: "La giustificazione delle guerre di autodifesa è molto comoda, poiché per quanto ne so non c'è mai stata una guerra che non fosse di autodifesa".
Ma io sono soltanto un umile pacifista, un giurista che con questo articolo ha imboccato una brutta strada, quella dell’intellettuale.
Quindi, melius re perpensa, firmo l’appello degli undici e apro una pubblica sottoscrizione, con la promessa che, pur da dodicesimo, non sarò io Giuda.
di Alfredo Tocchi, Il Giornale d’Italia
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