14 Ottobre 2022
La situazione attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia si complica. Rafael Grossi, direttore generale dell'Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica) su Twitter ha informato riguardo la situazione, scrivendo: "In arrivo in Polonia con il treno notturno dall'Ucraina dopo un'intensa settimana di consultazioni con Polonia e Ucraina".
Grossi continua: "Avvicinandoci all'istituzione di una zona di protezione per la centrale nucleare di Zaporizhzhia: la situazione dell'impianto è insostenibile e abbiamo bisogno di un'azione immediata per proteggerla". Non è una novità infatti che la situazione intorno alla zona sia tutt'altro che finita. Proprio settimana scorsa un incontro tra Vladimir Putin e Grossi è andato in scena per fare il punto della situazione.
Un incontro che il numero dell'Aiea ha definito come "molto importante e indispensabile" per il futuro della centrale sotto attacco ucraino. Un incontro nel quale Putin ha ribadito che "oggi ci sono elementi di eccessiva politicizzazione di tutto quello che è collegato all'attività nucleare", con la speranza che si possa "ridurre la retorica e portare la nostra cooperazione ad un livello normale".
Il proprietario del Cremlino si è detto "felice" di discutere "tutte le questioni di reciproco interesse e che possono causare preoccupazione, anche a noi. Per esempio la situazione intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia è fonte di preoccupazione, in ogni caso siamo aperti al dialogo e felici di incontrarci". L'Onu aveva chiesto l'istituzione di un'area per la sicurezza già un mese fa, quando gli scontri attorno alla centrale erano più intensi e il referendum che ha poi portato Zaporizhzhia sotto la Russia non era ancora ufficiale. Ora l'incontro Putin-Grossi potrebbe aver accelerato la questione.
A ciò va aggiunto il fatto che la centrale sia senza "energia esterna per la seconda volta in cinque giorni", come ha twittato ieri giovedì 13 ottobre Grossi. Uno sviluppo "preoccupante" e che ha probabilmente portato alla decisione di oggi. Grossi ha continuato sottolineando "l'urgente necessità di una zona di protezione per la sicurezza nucleare intorno al sito".
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