03 Giugno 2022
Onu (fonte: Twitter @TgLa7)
Come avevamo scritto, la pace potrebbe venire da un tozzo di pane perché è sulla questione del grano che si sta giocando la partita più grande. L'Onu è impegnata nell'istituzione di un vertice, una missione di pace internazionale guidata da Ankara a cui anche la Russia ha dato il via libera, accettando di non attaccare Odessa in cambio dello sminamento delle spiagge.
La missione dell'esportazione del grano che sta danneggiando le economie europee ed africane è stata messa a rischio tre volte:
la prima volta a causa delle accuse di Ursula Von der Leyen a Mosca che, nella prospettiva della Presidente della Commissione UE, avrebbe rubato il grano. Accusa elaborata per delle immagini satellitari poco chiare che avrebbero ripreso navi da guerra russe e caricare dei sacchi di grano a bordo, ma sulla reale provenienza del grano non ci sono prove. Va detto infatti che la stessa Russia è tra i maggiori esportatori di grano al mondo: Russia e Ucraina insieme producono un quarto della quantità di grano prodotta da tutti i paesi del mondo.
La seconda volta in cui la missione del grano è stata messa seriamente a rischio, è stato quando Antonio Guterres, segretario generale dell'Onu, ha speso parole critiche nei confronti della Russia. La sua carica e la sua
La terza volta in cui le trattative sul grano stavano per saltare è stato ieri 2 giugno, quando il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha dichiarato, contrariamente a quanto proferito lunedì scorso, di voler inviare missili a Kiev per aiutarli a colpire obiettivi sensibili. Parole fortissime che hanno irritato Mosca e a cui Biden ha dovuto precisare che colpire il territorio russo non è nei piani degli Stati Uniti d'America. Intanto però Mosca ci stava ripensando.
Pochi giorni prima si era detta disponibile a condurre le navi cariche di grano attraverso un'operazione internazionale guidata da Ankara. E così il segretario generale dell'ONU aveva la strada un po' sbarrata nella comunicazione e negli accordi da tenere col Mosca.
Se dovesse riuscire nel suo intento, la questione del grano potrebbe essere la chiave per richiedere il cessate-il-fuoco, ad essere più ottimisti potrebbe addirittura costituire l'elemento su cui fare leva per fermare la guerra.
Quando Guterres è giunto a Mosca però al Cremlino non avrebbe avuto attenzioni: forti erano ancora le tensioni per le sue aperte dichiarate posizioni anti russe. Tuttavia è riuscito ad ottenere l'evacuazione dei civili da Mariupol, anche grazie all'intervento del Sottosegretario per le emergenze umanitarie Martin Griffiths e il segretario generale della United Nations Conference on trade and development, Rebeca Grynspan.
Ed è stata proprio quest'ultima lunedì scorso a recarsi a Mosca per incontrare il vicepremier russo Belousov.
Attualmente si sa che l'accordo dovrebbe considerare una missione internazionale per l'esportazione del grano ucraino, prodotti agricoli e fertilizzanti russi senza che questi venissero sottoposti a sanzioni e con l'ausilio di Erdogan, presidente della Turchia, l'unico che gode della fiducia del Cremlino.
di Maria Melania Barone
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