31 Maggio 2022
Justin Trudeau prende spunto da quanto successo in Texas e annuncia una stretta sulle armi da fuoco. A pochi giorni dal massacro di bambini nella scuola elementare di Uvalde, in Texas, il premier canadese ha previsto un progetto di legge che prevede un "congelamento nazionale" della proprietà di un'arma e la confisca della licenza per chi è coinvolto in atti di violenza domestica o molestie come lo stalking. Il provvedimento che dovrebbe partire dal prossimo autunno, è stato commentato così da Trudeau: "Dal giorno in cui entrerà in vigore, non sarà più possibile acquistare, vendere, trasferire o importare armi in Canada".
"Non c'è alcuna ragione per cui qualcuno in Canada debba avere armi nella sua vita quotidiana, a parte quelle per la caccia e le attività sportive", commenta Trudeau, rifilando anche una stoccata al governatore del Texas che la pensa alla maniera opposto. Sul provvedimento aggiunge: "Dal giorno in cui entrerà in vigore, non sarà più possibile acquistare, vendere, trasferire o importare armi in Canada" e "dato che la violenza armata continua a crescere, è nostro dovere continuare ad agire".
La stretta prevede anche che i caricatori per le armi lunghe siano modificati in modo che non possano sparare più di cinque colpi. E poi il divieto di vendere o trasferire caricatori ad alta capacità; Trudeau vuole in qualche modo limitare la potenza devastante dei fucili semi automatici usati spesso nelle stragi.
La decisione è senza dubbio inflazionata da ciò che è successo in Texas, dove proprio una norma prevede che chiunque possa avere con se un arma, anche senza addestramento specifico. La strage di Uvalde ad opera del 18enne Salvador Ramos ha scosso il mondo e Trudeau ha anche dichiarato che "stiamo mettendo un limite al mercato delle pistole".
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