08 Febbraio 2022
Fonte: lapresse.it
Sulla scia del Canada, anche in Nuova Zelanda aumentano le proteste dei cittadini contro le restrizioni governative anti Covid. Nelle ultime ore, centinaia di autoveicoli, camper e camion hanno bloccato le strade che circondano il parlamento della capitale Wellington. Anche in questo caso gli slogan sono indirizzati in prevalenza contro la campagna vaccinale e le limitazioni per la popolazione: "Ridateci la nostra libertà. La coercizione non è consenso". Al momento tuttavia, la protesta non sembra preoccupare il governo, che ha già dichiarato di non avere intenzione di incontrare i manifestanti.
Secondo quanto appreso, oltre ai veicoli intorno al parlamento ve ne sarebbero altre centinaia in corteo lungo il centro della capitale, mentre circa un migliaio di persone hanno assistito a comizi organizzati nel corso dell'evento. Attualmente in Nuova Zelanda la vaccinazione è obbligatoria soltanto per alcune categorie di lavoratori. Tra questi gli operatori sanitari, le forze dell'ordine, gli insegnanti e i militari. Nelle manifestazioni canadesi invece, il focus iniziale della proteste era sull'obbligo vaccinale per i camionisti che valicavano il confine dello stato.
Kiwis join global protests against COVID tyranny, apartheid & mandates in Wellington, New Zealand. pic.twitter.com/32JrhwVz7Q
— Prodigal Son (@ThePr0diga1S0n) February 8, 2022
Nonostante l'entità delle proteste neozelandesi tuttavia, la prima ministra Jacinda Ardern ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di incontrare i manifestanti. Dal suo punto di vista si tratterebbe infatti di una protesta minoritaria, dato che la maggioranza dei cittadini ha scelto di aderire alla campagna vaccinale: "Il 96% dei neozelandesi è stato vaccinato, il che ci permette di vivere oggi con meno restrizioni grazie alla protezione che ci ha dato". Nel paese è inoltre in vigore un sistema di certificazione analogo al Green pass italiano obbligatorio per poter avere accesso a ristoranti, eventi sportivi e servizi religiosi, ma non per scuole, supermercati, mezzi pubblici e servizi sanitari.
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