11 Luglio 2025
La Procura di Milano accelera sull’inchiesta legata al collocamento del 15% di Mps effettuato lo scorso novembre tramite una procedura di accelerated bookbuilding (ABB). L'obiettivo è chiudere le indagini prima della conclusione dell’offerta pubblica di scambio (Ops) lanciata da Mps su Mediobanca, attualmente prevista per l’8 settembre, salvo eventuali proroghe. Una mossa volta a garantire massima trasparenza nei confronti del mercato e a non influenzare gli esiti dell’operazione.
L’indagine, originata da una denuncia per diffamazione presentata da Mediobanca, si è successivamente ampliata per approfondire le modalità con cui è stato condotto il collocamento da 1,1 miliardi di euro curato da Banca Akros per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef). Tra i principali sottoscrittori figurano Delfin (la holding della famiglia Del Vecchio), il gruppo Caltagirone, Banco Bpm e Anima, che hanno aderito all’operazione beneficiando di un premio del 5%.
Sotto la guida dei pm Giovanni Polizzi, Luca Gaglio, dell’aggiunto Roberto Pellicano e del procuratore Marcello Viola, sono stati ascoltati numerosi testimoni, tra cui Andrea Orcel, CEO di Unicredit, e Stefano Vincenzi, general counsel di Mediobanca.
Nel frattempo, la Guardia di Finanza ha acquisito documentazione presso la sede di Banca Akros, ora al vaglio degli inquirenti. Al centro dell’inchiesta vi è l’ipotesi di un possibile accordo tra soggetti coinvolti nel cosiddetto risiko bancario. Alcuni nomi risultano formalmente indagati, anche se il quadro resta in evoluzione e potrà cambiare con il proseguire delle indagini.
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