29 Ottobre 2024
auto elettrica Byd, fonte Lapresse
La Commissione Europea avrebbe deciso in maniera definita di imporre dazi aggiuntivi sulle auto elettriche cinesi. I dazi arriveranno fino al 35,3% a partire dal 31 ottobre, in risposta ai “maxi sussidi sleali” elargiti da Pechino sulle auto a batteria. La decisione si può leggere nel regolamento di attuazione pubblicato dall'Unione Europea.
Le nuove regole sui dazi saranno pubblicate mercoledì 30 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue ed entranno in vigore a partire dal giorno successivo. Tuttavia, Bruxelles si sarebbe comunque riservata l'opzione di trovare un compromesso con la Cina nelle prossime settimane. I dazi aggiuntivi sulle importazioni delle auto elettriche saranno del 17% per Byd, del 18,8% per Geely, del 35,5% per Saic, del 7,8% per Tesla, del 29,7% per altre aziende che hanno collaborato all'indagine Ue e 35,3% per tutte le altre società. In sostanza, andando a sommare le ultime novità con i dazi del 10% già in vigore, le tariffe ammonteranno al 45%.
I nuovi dazi alla Cina non metteranno comunque fine alla “disputa”, in quanto i contatti tra Bruxelles e Pechino continueranno per esplorare una soluzione negoziata nell'ambito dell'Organizzazione mondiale del Commercio. Le trattative, infatti, risponderebbero alle richieste di mediazione di alcuni Stati come la Spagna, astenuta nel voto dei Ventisette a inizi ottobre e la Germania, contraria ai dazi.
L'accordo antidumping, che l'Unione Europea può chiedere anche con le singole case automobilistiche cinesi, guarda al rispetto delle regole del Wto che impongono a loro volta agli esportatori di aumentare i prezzi dei beni. Secondo quanto riferito da un portavoce dell'Ue, questa intesa potrebbe portare al ritiro dei dazi in programma dal 31 ottobre e quindi la Commissione potrebbe dover prendere nuove decisioni in materia.
L'Unione Europea ha deciso di aumentare i dazi sulle auto elettriche cinesi dopo che già altri Paesi, come gli Stati Uniti, Canada, Turchia e Brasile avevano introdotto delle misure protettive. La Commissione Ue, attraverso un'indagine, è arrivata alla conclusione che i produttori cinesi di auto a batteria godrebbero di “sussidi statali ritenuti sleali”, che a loro volta produrrebbero un vantaggio competitivo sul mercato europeo a danno delle industrie dei Paesi membri. Secondo l'indagine dell'Ue la registrazione dei veicoli elettrici costruiti in Cina sarebbe aumentata dal 3,5% del mercato dell'Ue nel 2020 al 27,2% nel secondo trimestre del 2024 e i marchi cinesi dall' 1,9% al 14,1%.
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