05 Gennaio 2023
Fonte: Imago
L'inflazione rallenta e a ottobre scende all'11,6%. Si registra una discesa infatti rispetto all'11.8% su base annua registrato a novembre, mentre aumenta dello 0,3% su base mensile (+0,5% a novembre). Giù anche il carrello della spesa anche se pur sempre a livelli record. Nel 2022 si registra un livello d'inflazione che non si toccava dal 1985.
Nel 2022 i prezzi al consumo -osserva l'Istat- registrano una crescita in media d'anno di +8,1%, segnando l'aumento più ampio dal 1985 (quando fu a +9,2%). L'inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,1%, ben più ampia di quella osservata per il 2022,quando fu pari a +1,8%". I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale da +12,7% a +12,6%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +8,8% di novembre a +8,5%).
Il rallentamento su base tendenziale dell’inflazione è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici, (che, pur mantenendo una crescita molto sostenuta, passano da +67,6% di novembre a +64,7%), in particolare della componente non regolamentata (da +69,9% a +63,3%) e ai prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +11,4% a +9,5%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,8% a +6,0%); per contro, un sostegno alla dinamica dell’inflazione deriva dall’accelerazione dei prezzi degli Energetici regolamentati (da +57,9% a +70,3%), di quelli dei Beni alimentari lavorati (da +14,3% a +14,9%), di quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,5% a +6,2%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,2% a +0,7%).
Nel mese di dicembre l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5,6% a +5,8%, mentre quella al netto dei soli beni energetici sale da +6,1% a +6,2%.
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