15 Marzo 2021
E’ passato in Senato il “disegno legge sulla rigenerazione urbana” , il provvedimento che servirà a cambiare l’Imu. L’obiettivo del nuovo ddl è quello di eliminare o, quanto meno, ridurre il numero degli edifici in degrado e inutilizzati attraverso una doppia strategia: incoraggiare a risanare gli immobili grazie ad uno sconto sulle tasse e quella di scoraggiare a lasciarli marcire aumentando l’Imu.
Sostanzialmente viene data la possibilità di rimettere in sesto gli edifici rimasti vuoti e trascurati fino al degrado, contribuendo così a risanare anche l’immagine delle città. Toccherà ai Comuni decidere quali saranno gli immobili da agevolare. Verrà fatto un monitoraggio del territorio per identificare le situazioni di degrado urbanistico, ambientale e sociale. Infine, il Consiglio comunale dovrà deliberare gli interventi da realizzare ed i relativi benefici, tra cui ci sono le esenzioni dal pagamento di Imu, Tasi e Tari. Gli enti locali potranno decidere autonomamente un’eventuale riduzione della Tosap, la tassa sull’occupazione del suolo pubblico. Ci sarà un taglio del 10% sugli oneri dei costruttori ed un versamento forfettario di 600 euro che comprende le imposte di registro, ipotecaria e catastale.
Diversa la situazione per coloro che decideranno di tenere gli immobili inutilizzati o degradati: il provvedimento in arrivo lascia ai Comuni la facoltà di aumentare l’Imu su questi edifici, in particolare su quelli lasciati vuoti oppure incompiuti da più di 5 anni. L’aumento potrebbe avvenire in maniera progressiva. Per rendere ancora meno conveniente il fatto di lasciare degli edifici alla loro sorte, anche le Regioni avranno la possibilità di aumentare la relativa aliquota dell’addizionale Irpef di uno 0,2%.
Questo disegno di legge va a modificare il decreto legislativo del 2011 secondo cui la base imponibile Imu viene ridotta alla metà per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, limitatamente al periodo dell’anno durante il quale sussiste tale condizione. Con una recente ordinanza, la Cassazione aveva confermato lo sconto del 50% dell’Imu per questo tipo di edifici previa presentazione da parte del proprietario di un’autocertificazione alternativa alla perizia comunale sullo stato dell’immobile. La Suprema Corte ribadisce a tal proposito che «il rapporto tra enti impositori e contribuenti si basa sul principio della collaborazione e della buona fede», così come stabilito dallo Statuto del contribuente.
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