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Anniversario morte Benedetto Croce, Sangiuliano: "Suo pensiero richiama agli eterni valori dell’autonomia della cultura e della libertà"

Il ministro della cultura nella giornata che ricorda l'anniversario di Benedetto Croce: "Suo magistero culturale e morale resta ineguagliato"

20 Novembre 2022

Anniversario morte Benedetto Croce, Sangiuliano: "Suo pensiero richiama agli eterni valori dell’autonomia della cultura e della libertà"

Oggi 20 novembre ricorre il 70esimo anniversario della morte del grande Benedetto Croce, uno dei più grandi filosofi e storici italiani e non. Per la ricorrenza, il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano in un commento pubblicato oggi sul Corriere della Sera. Per quest'ultimo il "suo magistero culturale e morale resta ineguagliato" ed il "suo pensiero richiama agli eterni valori dell’autonomia della cultura e della libertà".

Anniversario morte Benedetto Croce, le dichiarazioni del ministro della Cultura Sangiuliano


"Benedetto Croce, di cui oggi ricorre il settantesimo anniversario della morte, è stato uno dei massimi pensatori italiani di ogni tempo: il suo magistero culturale e morale resta a tutt’oggi ineguagliato. Dalla sua casa-studio di Napoli lavorò incessantemente e tenne sempre viva la fiamma della libertà: negli studi, nella vita civile e politica, nell’insegnamento morale che offrì ai tanti giovani che si formarono sulle sue opere. Il compito che si propose con successo - prosegue Sangiuliano - fu allora quello di dotare la “nuova Italia” di un pensiero compiuto ed organico, radicato nella tradizione ma concretamente aperto ai problemi del presente: in aperta e amichevole collaborazione con quelli degli altri Paesi, ma fiero della sua specificità e dignità".

"Croce ritrovò nell’insegnamento di Vico e Machiavelli la cifra più tipica della nostra cultura, e cioè il senso storico e il realismo politico. Egli volle così reimmettere la cultura nazionale nel solco di quella europea, conforme all’ideale patriottico del Risorgimento di cui si sentiva figlio".


"La sua voce - si legge ancora nel commento - risuonò alta e profonda al tempo dei totalitarismi, che combatté strenuamente sia nella versione che avevano assunto in Italia, sia in quelle che furono proprie degli altri Paesi dell’est e dell’ovest europeo. Parlò dell’“Anti-Cristo” che è in noi, ma confidò sempre nel riscatto morale e nel ritorno della civiltà. Fonte inesauribile di insegnamenti profondi e sempre attuali, egli indicò alla cultura e alla vita civile italiana una rotta che non andrebbe mai smarrita: fare il proprio dovere, ognuno nel suo campo, e rinnovare sempre la fiamma della spiritualità. Con Goethe, che sentiva a sé particolarmente affine, amava ripetere: “Viva chi vita crea!”. 


“Oggi più che mai – conclude Sangiuliano - Croce ci richiama all’impegno e alla dedizione dell’Opera, come egli diceva. Nonché agli eterni valori dell’autonomia della Cultura e della Libertà”.

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