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Cannabis light, tribunali del Riesame di Puglia, Liguria, Sardegna e Sicilia dissequestrano piante in tutta Italia: "Lecito coltivarle e venderle"

Tribunali in contrasto con il governo: dissequestrate piante e infiorescenze. Il divieto sulla cannabis light resta, ma la giustizia riconosce la liceità del settore

07 Novembre 2025

Legalizzazione cannabis ad uso terapeutico: il Governo si spacca

Fonte: pixabay

Il decreto sicurezza continua a far discutere su molti fronti, compreso quello sulla cannabis light. Da mesi, infatti, vari tribunali del Riesame d'Italia, fra cui Puglia, Liguria, Sardegna e Sicilia, hanno ordinato il dissequestro di piante e infiorescenze, riconoscendo la liceità della loro coltivazione, detenzione e commercio.

Cannabis light, tribunali del Riesame di Puglia, Liguria, Sardegna e Sicilia dissequestrano piante in tutta Italia: "Lecito coltivarle e venderle"

La stretta del governo Meloni sulla cannabis light continua a scontrarsi con le decisioni dei tribunali italiani. Dopo i sequestri effettuati dalle forze dell’ordine a Sassari e Brindisi — centinaia di chili di infiorescenze e migliaia di piante — i tribunali del Riesame hanno ordinato la restituzione del materiale, riconoscendo la piena liceità della coltivazione, detenzione e commercio della canapa sativa a basso contenuto di Thc.

A Sassari, il 23 ottobre, il giudice ha restituito all’imprenditore Giuseppe Pireddu 10 chili di infiorescenze e oltre 5 mila piante, definendo il sequestro "ingiustificato" poiché mancavano prove sull’illegalità della coltivazione. Stesso esito per Antonella Vinci, a cui sono stati restituiti 257 chili di biomassa e 954 piante. A Brindisi, il Riesame ha disposto il dissequestro di 800 piante di canapa light appartenenti alla società agricola Prk di Carovigno, dopo che le analisi tossicologiche avevano confermato valori di Thc tra 0,08 e 0,33%, ben al di sotto della soglia psicoattiva.

Simili decisioni sono arrivate da Liguria, Palermo e Puglia, dove i giudici hanno ribadito che “non basta che si tratti di cannabis”, ma occorre valutare la reale capacità drogante del prodotto prima di configurare un reato. Intanto, la maxi-inchiesta di Torino avviata due anni fa, con il sequestro di due tonnellate di infiorescenze, si è chiusa senza alcuna imputazione.

Nonostante le sentenze, l’esecutivo mantiene una linea rigidamente proibizionista. Con il Decreto Sicurezza in vigore dal 12 aprile e il successivo emendamento del 2023, il governo ha vietato produzione e commercio della cannabis light, mettendo a rischio 3 mila aziende, 30 mila lavoratori e un giro d’affari da 500 milioni di euro. Tuttavia, associazioni come Federcanapa e Imprenditori Canapa Italia continuano a ottenere vittorie legali, ricordando che gli impieghi di canapa industriale sono legittimi secondo la normativa europea, anche per usi in cosmesi, erboristeria e integratori alimentari.

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