Genova, ragazza accoltella la fidanzata per una dose di cocaina, la vittima all'ospedale scopre di essere incinta

Una donna incinta è stata accoltellata in piazza Santa Fede a Genova. La vittima è una ragazza di 22 anni che è stata colpita all'addome. E' stata ricoverata in codice rosso all'ospedale Galliera. Sul posto sono giunte due volanti della polizia che hanno ricostruito l'accaduto. Gli agenti hanno scoperto che la lite era scoppiata tra due ragazze, entrambe di 22 anni e conoscenti tra loro. Al culmine una delle due ha sferrato una coltellata alla rivale. Una terza persona, anche in questo caso una donna, è stata colpita dal lancio di una bottiglia. 

Il motivo della lite ancora una volta è la droga. Una condizione di disagio e consumo di stupefacenti che, per gli inquirenti, riguarderebbe sia la vittima, 22 anni, che la coetanea che l’ha assalita. Tanto che entrambe sono volti conosciuti dalla polizia nel contesto dei consumatori del centro storico. Ed è in questo ambito che si sviluppano gli accertamenti, per chiarire alcuni aspetti di un’aggressione tanto violenta. La giovane accusata di aver ferito l’altra è indagata per lesioni aggravate. Mentre la vittima, secondo il responso delle varie analisi compiute al pronto soccorso del Galliera, ha riportato ferite superficiali. Che non hanno raggiunto i polmoni. Né hanno riguardato il feto. La vittima, infatti, secondo quanto accertato dal personale medico dell’ospedale di Carignano, è nel mezzo di una gravidanza e lo avrebbe scoperto dopo le visite di domenica. Gli inquirenti, coordinati dalla sostituta procuratrice Gabriella Dotto, ipotizzano che a monte dell’accoltellamento vi sia una lite, divampata a causa di dissapori maturati all’interno della relazione sentimentale che le unisce. Una delle due, al culmine di uno scambio acceso ha estratto un coltellino multiuso. La testimone che ha assistito alla scena ha detto alla polizia di aver visto comparire una lama e di aver sentito un urlo che le ha fatto ipotizzare di trovarsi di fronte a un litigio. Gli agenti delle volanti, coordinati dalla prima dirigente Maria Teresa Canessa, hanno trovato il coltellino addosso all’assalitrice e lo hanno sequestrato. Poi lei ha perso conoscenza, anche a causa, secondo quanto riferito dai soccorritori alla polizia, del consumo di stupefacenti. Tanto che, domenica, non era stato ancora possibile notificarle la documentazione sulla sua iscrizione nel registro degli indagati.