04 Agosto 2025
Simona Cinà, fonte: Instagram, @simonacina
È stata posticipata a giovedì l’autopsia sul corpo di Simona Cinà, la pallavolista ventenne trovata senza vita nella piscina di una villa a Bagheria durante una festa. L’esame autoptico, inizialmente previsto per oggi, è ritenuto fondamentale per chiarire le circostanze della tragedia. Intanto, la Procura di Termini Imerese – che ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio colposo – ha diffuso una nota in cui smentisce alcune delle affermazioni avanzate pubblicamente dalla famiglia della ragazza.
Nella giornata di ieri, il padre di Simona aveva raccontato che, una volta giunti alla villa a Bagheria, lui e i familiari avevano trovato l’ambiente apparentemente in ordine: solo bottiglie d’acqua in giro, piscina pulita, musica ancora ad alto volume e nessuno che si fosse preoccupato di contattare immediatamente i genitori. La sorella gemella, Roberta, aveva inoltre denunciato la sparizione dei vestiti della ragazza, avanzando perplessità su quanto accaduto nel corso della festa.
Tuttavia, in una nota ufficiale, la procura ha fornito alcune precisazioni. I vestiti di Simona non sarebbero spariti, ma sono stati sottoposti a sequestro come parte dell’inchiesta. Inoltre, contrariamente a quanto riferito, vicino al bar della villa sono state effettivamente rinvenute bevande alcoliche, anch’esse attualmente sotto sequestro per ulteriori accertamenti.
Le autorità fanno sapere che tutti i giovani presenti alla festa sono stati ascoltati e si sono mostrati collaborativi durante le audizioni. Ma soprattutto, emergono nuovi dettagli su ciò che sarebbe avvenuto quella notte.
Secondo quanto ricostruito finora dagli investigatori, il corpo senza vita di Simona è stato notato intorno alle 4 del mattino da alcuni degli ultimi partecipanti rimasti. Dopo averla vista sul fondo della piscina, almeno due ragazzi si sarebbero tuffati per soccorrerla, tentando manovre di rianimazione in attesa dell’arrivo dei sanitari. Il personale del 118, giunto poco dopo, ha proseguito i tentativi di rianimazione, ma senza successo: il decesso è stato dichiarato intorno alle 5.
Infine, la procura ha voluto precisare che, ad oggi, "non risultano elementi tali da far ipotizzare alterazioni della scena o inquinamento probatorio". L’indagine resta aperta, e sarà l’autopsia, unitamente agli esami tossicologici, a fornire elementi più chiari sulle cause della morte di Simona Cinà.
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