Omicidio Ilaria Sula, la madre di Mark Samson non la voleva in casa: "Mio figlio doveva studiare, lei lo distraeva", si indaga sulla donna

La madre di Mark Samson, Nors Mazlapan, rischia di essere indagata per l'omicidio di Ilaria Sula, ad opera del figlio. Secondo quanto scoperto dagl investigatori, la donna non avrebbe visto di buon occhio la ragazza e non avrebbe gradito la sua presenza nell'appartamento dalla famiglia filippina. "Non volevo che Mark portasse sempre a casa Ilaria. Temevo che lo distraesse troppo: mio figlio deve rimanere concentrato sullo studio", questo il senso delle confidenze fatte dalla donna. Ora lei e il marito Rik Samson potrebbero finire nel registro degli indagati per l'omicidio commesso e confessato dal figlio.

Omicidio Ilaria Sula, la madre di Mark Samson non la voleva in casa: "Mio figlio doveva studiare, lei lo distraeva"

La donna, durante l'interrogatorio, avrebbe detto agli investigatori di star dormendo al momento del delitto: "Dormivo, non mi sono accorta di niente, E il giorno successivo sono uscita". "La notte del 25 marzo scorso eravamo tutti e due in casa. Sapevamo che Ilaria era venuta a trovare Mark", hanno confermato anche nelle ultime ore, sebbene a un certo punto il padre del giovane avesse affermato invece di essere uscito e di non essere più tornato fino al giorno successivo. "Non abbiamo sentito alcun rumore, nessun lamento dalla stanza di Mark", una versione ritenuta attendibile, visto che nessuno dei condomini ha riferito di aver udito grida provenire dall'appartamento dei Samson durante le ore fatali. 

Omicidio Ilaria Sula, l'autopsia: "Uccisa con 3 coltellate al collo, morta per choc emorragico", il suo corpo nella casa di Samson per 20 ore

I tre colpi inferti al collo hanno provocato uno shock emorragico che non ha lasciato scampo a Ilaria. Il suo corpo è stato poi messo dentro una valigia e gettato in un dirupo

Gli investigatori hanno dei dubbi sulle versioni fornite dai genitori del killer di Ilaria Sula, sia perché non hanno fornito "spiegazioni convincenti" per quanto hanno fatto nelle 24 ore incriminate, sia perché ritengono "singolare" che il figlio abbia potuto fare tutto da solo: uccidere la ragazza chiusa a chiave nella sua camera, il giorno infilare il corpo in un sacco di plastica e poi in un trolley, caricarlo nell'auto di famiglia in strada e poi scaricalo in una scarpata a 40 chilometri da Roma.