Mercoledì, 22 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

San Siro, lo stadio di Milano sarà demolito, giù anche le torri principali: pubblicato da Inter e Milan il dossier da 253 pagine sull’area

Inter e Milan hanno pubblicato un dossier da 250 pagine sull'area che verrà realizzata interamente entro il 2035. Della struttura esistente si salverà solo parte del secondo anello, che ospiterà uffici, aree commerciali e di ristoro

26 Marzo 2025

Nuovo stadio a San Siro, accordo tra Inter e Milan con Sala, Giuli e Abodi, pronta manifestazione di interesse, attesa perizia ADE

stadio San Siro, fonte Imagoeconomica

Lo Stadio San Siro sarà demolito e con esso anche le torri principali. Sarà salvato solo una parte del secondo anello, così recita il dossier di 253 pagine pubblicato dai 2 club Inter e Milan, nel quale si svela il progetto di circa 1.2 miliardi di euro.

Il dossier pubblicato da Inter e Milan sulla costruzione del nuovo stadio

Un nuovo dossier di 253 pagine pubblicato da Inter e Milan fornisce dettagli fondamentali sulla struttura e i tempi di realizzazione del nuovo stadio di San Siro a Milano. Il progetto di circa 1.2 miliardi di euro prevede la costruzione di un impianto moderno da 71.500 spettatori nella parte ovest dell'area, mentre a est rimarranno solo alcune vestigia dello storico stadio Meazza, tra cui una parte del secondo anello, che ospiterà uffici, aree commerciali e di ristoro. Le torri elicoidali verranno completamente abbattute, contrariamente a quanto previsto inizialmente.

L’intero complesso sarà completato nel 2035, mentre il nuovo stadio sarà operativo già dal 2031. La demolizione dell’attuale Meazza inizierà nell’aprile del 2031 e terminerà nel maggio del 2032. L’abbattimento dell’impianto comporterà tra i 10.500 e gli 11.300 viaggi di camion da 30 tonnellate, con un impatto ambientale stimato tra il 2 e il 5% delle emissioni a 50 anni secondo il Piano Strategico per la Mitigazione delle Emissioni (Pac). Per ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico, verranno adottate tecniche di abbattimento delle polveri con acqua nebulizzata e macchinari progettati per limitare il rumore e le vibrazioni.

La decisione di demolire la totalità delle torri elicoidali ha sollevato un acceso dibattito. "Doveva restarne in piedi una. Perché rappresenta uno degli elementi iconici di San Siro con quell’effetto cinetico per cui sembra che tutto sia in movimento. Invece il nuovo piano di Milan e Inter cancella dallo skyline anche l’ultima torre elicoidale, quella che dà sugli spazi dell’ex Trotto".

L’abbattimento del Meazza rappresenterà una delle sfide più impegnative dell’intero progetto, con la forte opposizione, come al solito, di comitati di ambientalisti. Il piano prevede di iniziare rimuovendo il primo anello, costruito tra il 1925 e il 1926, per poi procedere alla demolizione della copertura metallica del peso stimato di 20mila tonnellate. "Si considera, in via preliminare, di procedere allo smontaggio per fasi successive, procedendo in modo graduale per ciascun fronte dello stadio. L’approccio considerato mitigherà i rischi legati alla movimentazione di elementi di grandi dimensioni a favore di un controllo costante durante l’intera durata del processo".

"La rimozione del primo anello potrà avvenire principalmente dall’interno — scrivono i club —Questa metodologia operativa è resa possibile dalla modesta altezza delle strutture interessate, la quale semplifica le operazioni, e dallo schema statico essenziale della stessa, che non richiede interventi complessi e particolarmente invasivi".

Solo successivamente si interverrà sul terzo anello e infine sulle undici torri, realizzate in cemento armato. Rimarrà solo una porzione del secondo anello, con parte della Curva Sud e una sezione della tribuna. Nonostante la richiesta del Comune di rispettare la neutralità carbonica, le squadre hanno già chiarito che "sarà impossibile rispettarla totalmente: mentre le emissioni di CO2 residue saranno compensate attraverso carbon offsets, utilizzando crediti certificati selezionati". In pratica, per bilanciare l’impatto ambientale della demolizione e costruzione del nuovo stadio, verranno finanziati progetti di riduzione delle emissioni in altre parti del mondo, come il rimboschimento delle foreste pluviali.

Il progetto non si limita alla costruzione del nuovo stadio, ma prevede anche 140mila metri quadrati di aree verdi tra prati, aiuole e terrazzi alberati, oltre a un hotel e nuovi spazi commerciali. Tuttavia, resta il nodo della memoria storica del Meazza, con il rischio di cancellare completamente un simbolo del calcio italiano e internazionale.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x