10 Gennaio 2025
Ramy Elgaml, fonte: Facebook, @capitano_ri
Sono brevissimi i frame in cui si racchiudono gli ultimi istanti di vita di Ramy Elgaml e sono negli ultimi giorni al vaglio degli inquirenti del nucleo radiomobile della polizia locale nel “Fascicolo di ricostruzione dinamica” dell’incidente. Nelle immagini appare chiaro come la volante dei Carabinieri sia molto vicina allo scooter guidato dal 22enne Fares Bouzidi, con Ramy seduto dietro.
La polizia locale ha scritto una relazione di 40 pagine che prende in esame ogni secondo filmato dell’incidente. La polizia ha valutato le immagini registrate da due telecamere posizionate sui pali della luce all’angolo tra via Ripamonti e via Quaranta, il luogo dell’incidente.
Sono 40 frame che racchiudono non solo gli ultimi istanti di vita di Ramy, ma anche la chiave per attribuire le responsabilità dell’incidente.
Al secondo 4:03:39 il motorino entra nell'inquadratura della seconda telecamera e lo si vede perdere il l’assetto di marcia un secondo dopo il contatto con l’auto. Fares frena e comincia a piegarsi verso sinistra, con la macchina dei Carabinieri che frena immediatamente dietro.
A questo punto lo scooter si inclina e cambia direzione verso sinistra. Recupera qui “l’assetto di marcia” e lascia il segno di una frenata sull’asfalto. Al minuto 4:03:40, a due secondi dal contatto con la Giulietta dei Carabinieri, lo scooter ormai sul marciapiedi cade sul fianco sinistro. A questo punto Ramy "è in fase di caduta al suolo" mentre l'auto dei Carabinieri "sopraggiunge in frenata".
La relazione della polizia locale fa riferimento a dei "punti di contatto" tra lo scooter e l'auto. È proprio nel corso di questo contatto che sarebbero potute finire le tracce del piumino di Ramy incastrate nella targa dell'auto dei Carabinieri.
Su un'altra relazione di 4 pagine della Polizia Locale invece si fa espressamente menzione del contatto: "Quando entrambi i veicoli si trovavano nell'area di manovra dell' intersezione, si verificava la collisione laterale tra la parte anteriore del fianco sinistro del veicolo ‘B' (cioè l'auto dei Carabinieri, ndr) e la parte posteriore del fianco destro del veicolo ‘A' (lo scooter con a bordo Ramy, ndr). A causa di tale urto, il motociclo Yamaha T Max si ribaltava al suolo sul fianco sinistro ed avanzava sulla platea stradale fino alla posizione di quiete in cui e' stato trovato. In tale frangente gli occupanti venivano sbalzati a terra".
Nel fascicolo della Polizia locale non si afferma quindi in modo inequivocabile che si sia verificato un contatto tra lo scooter e l’auto dei Carabinieri, seppur un altro documento compilato sempre dalla Polizia locale affermi che il contatto ci sia stato e che la collisione abbia potuto portare alla caduta dello scooter.
I carabinieri coinvolti nell’incidente sono attualmente indagati, anche se per adesso sembra esclusa la possibilità di essere investigati per omicidio volontario con dolo eventuale, almeno fino all’esito delle consulenze cinematiche e sui dispositivi elettronici disposte dalla Procura di Milano.
Cruciali per l’attribuzione delle responsabilità della morte di Ramy saranno gli esiti della consulenza affidata all’ingegner Domenico Romaniello, incaricato di ricostruire la dinamica dell’incidente e di quella informatico-forense su dispositivi elettronici, affidata all’ingegner Marco Tinti. Quest’ultimo dovrà invece provare ad estrarre il video dello schianto dal telefono del testimone oculare che sarebbe stato obbligato a cancellare dai Carabinieri negli attimi dopo l’incidente.
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