Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Genova, sequestrato il telefonino del portuale che ha investito il collega, indagini su presunte liti

Nuovi accertamenti tecnici saranno affidati alla polizia stradale per ricostruire l'incidente. Il camallo indagato nega i dissidi: "Un colpo di sonno"

24 Dicembre 2024

Genova, sequestrato il telefonino del portuale che ha investito il collega, indagini su presunte liti

Verrà effettuata oggi a mezzogiorno l’autopsia sul corpo di Giovanni Battista Macciò, il portuale investito e ucciso nella notte tra martedì e mercoledì al terminal del Psa di Genova Pra’ dal collega Patrizio Randazzo. La procura ha al momento inscritto nel registro degli indagati sette persone. Oltre a Randazzo, risultano iscritti nel registro anche il console della Culmv Antonio Benvenuti e cinque dipendenti del Psa.  L’ipotesi di reato è per tutti omicidio colposo: oltre alla dinamica dell’investimento la pm Arianna Ciavattini vuole approfondire anche il tema della sicurezza del terminal dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro. Ulteriori accertamenti, oltre a quelli in capo dagli ispettori del lavoro della Asl3, saranno nuovamente affidati alla polizia stradale per un’accurata ricostruzione del sinistro. Proprio la Polstrada aveva eseguito i primi rilievi sul posto attraverso il sistema ‘top-crash’ che rileva in pochi secondi una sorta di planimetria dell’incidente. Per i pm è necessario avere informazioni precise su velocità, traiettoria ed eventuali oscillazioni e frenate del mezzo per vedere se siano compatibili o meno con il colpo di sonno che Randazzo sostiene sia all’origine della tragedia. 

Dopo lo schianto la stradale aveva anche sequestrato e poi restituito i telefoni dell’investitore e del ferito che si trovava alla guida dell’altra ralla e aveva escluso che Randazzo lo stesse utilizzando al momento dell’impatto. Ma sabato la pm ha mandato gli investigatori della stradale a casa del portuale indagato per sequestrargli nuovamente il cellulare. L’obiettivo potrebbe essere quello di capire se dai messaggi trapeli un qualche motivo di dissidio tra lui e il ferito alla guida della ralla. “Noi siamo molto tranquilli – ribadisce il difensore di Randazzo – perché da quel telefono emergerà solo che con il ferito il mio assistito si messaggiava sempre, anche dopo l’incidente perché sono amici”. I dissidi sarebbero emersi ufficiosamente durante l'inciesta, e perlopiù in forma anonima. Randazzo ha sempre escluso qualunque genere di dissidio sostenendo che la tragedia è stata causata da un colpo di sonno dovuto al doppio lavoro che stava facendo in questo periodo “anche a causa di alcune cartelle esattoriali da pagare”.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x