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Brindisi, componenti Boeing 787 Dreamliner non a norma, indagate 7 persone e 2 società, Procura: “Attentato sicurezza dei trasporti”

Oltre all'accusa di “attentato alla sicurezza dei trasporti” ci sarebbe un secondo filone d'indagine sulla commissione di “reati ambientali”, derivanti dallo “sversamento di rifiuti speciali pericolosi” nei terreni della zona industriale di Brindisi

05 Ottobre 2024

boeing 787

fonte Imagoeconomica

La Procura di Brindisi ha emesso l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 7 persone e 2 società aerospaziali brindisine accusate di aver fornito delle componenti aeronautiche non a norma per la produzione del Boeing 787 Dreamliner. Le accuse che vertono nei loro confronti sono quelle di “associazione per delinquere” finalizzata alla commissione di reati che vanno “dall’attentato alla sicurezza dei trasporti, all’inquinamento ambientale, alla frode in commercio.

 Secondo la Procura, le componenti per la produzione dei settori 44 e 46, fornite alla Leonardo-Aerostrutture, avrebbero: "Caratteristiche di resistenza statica e allo stress notevolmente inferiori, con riflessi sulla sicurezza del trasporto". Per i componenti dei veicoli, anche in ambito strutturale, sarebbe stato impiegato “titanio puro”, invece della lega di titanio per “risparmiare”. Inoltre, anche le leghe di alluminio utilizzate sarebbero risultate difformi da quelle previste per legge. 

Brindisi, 7 persone e 2 società indagate per componenti Boeing 787 Dreamliner non a norma, l'inchiesta

L'inchiesta sulle componenti Boeing 787 è stata avviata dopo una precedente indagine conclusa nel 2021, che aveva portato al sequestro dei “compendi aziendali” delle due società per “fatti di bancarotta”, a 3 arresti e alla denuncia di altri 4 indagati. In una nota dei pm brindisini, dei tecnici specializzati nel settore aerospaziale hanno certificato: “La non conformità di almeno 4.829 componenti realizzate in titanio e di almeno 1.158 componenti di alluminio”.

Inoltre, le perizie e le indagini hanno accertato che alcuni componenti strutturali non conformi potessero, nel lungo periodo, “creare danno alla sicurezza dei velivoli”, imponendo alla Leonardo-Aereostrutture l'avvio di una “campagna straordinaria di manutenzione” degli aeromobili coinvolti. Nelle indagini le parti offese, la Leonardo e la Boeing, hanno partecipato con collaborazione fattiva. Dalle attività investigative della Procura di Brindisi, del Dipartimento di Giustizia americano e dell’Fbi è stato possibile individuare le componenti aeronautiche non conformi. Questi ultimi hanno coadiuvato gli investigatori delle Fiamme Gialle e l’Autorità Giudiziaria nella fase dell’esecuzione della rogatoria internazionale.

Il secondo filone d'indagine su “reati ambientali”

La Squadra Mobile della Questura di Brindisi, ha curato un secondo filone investigativo che ha riguardato la commissione, da parte della medesima compagine criminale, di “reati ambientali”. Da quanto è emerso è stato appurato lo “sversamento” in alcuni terreni della zona industriale brindisina di “pericolose sostanze inquinanti” derivanti da alcuni processi chimici di trattamento delle superfici e dalla lavorazione meccanica dei metalli. Pe questo motivo, sono state sequestrate 35 cisterne contenenti ciascuna “1.000 litri di rifiuti speciali pericolosi”, ed è stato accertato l’avvenuto sversamento di altri rifiuti pericolosi contenuti in altre “12 cisterne” ritrovate vuote. 

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