04 Settembre 2024
A Cerusco sul Naviglio, nel milanese, è andata in scena una sparatoria tra i due capi ultrà dell’Inter Andrea Beretta (49 anni) e Antonio Bellocco (36 anni). Il primo è lo storico leader della curva Nord interista e braccio destro del vecchio capo ultrà Vittorio Boiocchi, freddato nell’ottobre 2022, mentre il secondo, già condannato per fatti di mafia, è il rampollo ed erede di una delle più potenti famiglie di 'ndrangheta con radici a Rosarno, da tempo ormai insediata nel nord-Italia per poi conquistare anche gli spalti più caldi della curva nerazzurra di San Siro. La sparatoria è avvenuta in via Besozzi 2 oggi mercoledì 4 settembre in mattinata, precisamente fuori dalla Testudo, la palestra frequentata dagli ultras dell’Inter come da membri di CasaPound. Stando alle prime ricostruzioni, si sarebbe trattato di una lite, pare, per questioni di affari e la dinamica dell’omicidio sarebbe la seguente: Bellocco avrebbe esploso dei colpi di pistola contro Beretta ferendolo e l’altro ultrà nerazzurro lo avrebbe quindi accoltellato a morte. Un omicidio che rischia di scatenare non solo una guerra tra le diverse fazioni della curva nord, ma anche ritorsioni da parte della criminalità organizzata. Sul posto, sono intervenuti i Carabinieri di Pioltello. Delle indagini sulle tifoserie milanesi se ne sta occupando da tempo il pm Paolo Sorati. Fortunatamente non ci sono state altre persone coinvolte nella sparatoria.
Dalle prime informazioni la lite tra i due ultrà sarebbe scoppiata all'uscita della palestra, una scuola di pugilato in via Besozzi 2, dove si allenavano insieme. Al culmine di una discussione, Bellocco avrebbe sparato a Beretta da dentro una vettura Smart parcheggiata a ridosso del cortile, ferendolo ad una gamba. Nonostante la ferita, Beretta avrebbe a quel punto accoltellato Bellocco alla gola, uccidendolo. Soccorso dal 118, Beretta è stato portato in codice giallo all'ospedale San Raffaele di Milano. Beretta è stato arrestato con l’accusa di omicidio e al momento è piantonato dai Carabinieri in ospedale. Antonio Bellocco era considerato l'erede dell'omonima 'ndrina di base a Rosarno (in provincia di Reggio Calabria). Era il figlio di Giulio Bellocco, storico boss morto nel gennaio scorso nel carcere di Opera, dove si trovava detenuto in regime di 41 bis: aveva 72 anni e stava scontando una pena a tredici anni e sei mesi di reclusione. Quando è morto era arrivato quasi alla fine della pena. Come il padre, il figlio aveva precedenti per reati inerenti al crimine organizzato di stampo mafioso. Il suo arrivo tra i gruppi ultrà, avvenuto ormai da più di un anno, avrebbe creato malumori nella gestione della curva, attriti che potrebbero essere alla base della lite che stamattina è partita prima con il ferimento di Beretta per poi culminare nell'omicidio di Bellocco.
Poche ore prima dell'omicidio, Andrea Beretta e Antonio Bellocco avevano giocato insieme a calcetto, in una sfida tra amici. Lo testimonia una foto pubblicata su Instagram da Marco Ferdico, uno dei capi ultrà della curva dell'Inter, nella serata di ieri: una normale immagine di una partita di calcetto tra amici, una specie di derby tra tifosi di Inter e Milan. Tra le file dei primi, oltre a diversi esponenti del tifo organizzato nerazzurro, compaiono con tanto di tag dei rispettivi profili Instagram sia Belocco che Beretta.
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