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Crudeltà nei confronti degli animali, faccio mio l'appello di Marcello Marcolini di non diffondere immagini di violenza per evitare emulazioni

La vita, in tutte le sue forme, è un miracolo e - almeno per me - è sacra

25 Luglio 2024

Gatti

Ho letto con molta attenzione l’articolo dell’amico Marcello Marcolini. Marcello è un giornalista argentino. In passato ha ricoperto la carica di Presidente della Asociación Protectora De Animales Del Sur (a Bahía Blanca) e in tale veste ha fornito consulenza ai legislatori argentini sulle normative in materia di protezione degli animali.

Faccio mio il suo appello: ogni filmato in cui vengono mostrate crudeltà verso animali crea un fenomeno di emulazione. Per questo motivo, i media non dovrebbero dare spazio a video di violenza verso gli animali.

Marcello osserva correttamente che la crudeltà verso i più deboli inizia da atti di vandalismo per sfociare – al termine di una catena di efferatezze – in atti contro esseri umani.

Suggerisce di non diffondere i video (o le notizie) ma invita a dare notizia delle sentenze di condanna. In Argentina, come in Italia, esistono precise norme che puniscono gli autori di violenza contro gli animali, ad esempio gli Articoli 544 e 727 del Codice Penale:

Articolo 544 “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione ((da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”.

Articolo 727 “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze”.

Mi unisco volentieri all’appello di Marcello Marcolini e invito il Direttore e la Redazione a seguire le sue indicazioni.

La vita, in tutte le sue forme, è un miracolo e – almeno per me – è sacra.

di Alfredo Tocchi, 24 luglio 2024

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