28 Marzo 2024
fonte: imagoeconomica.it
Il Secono XIX passa da Gedi, che si chiamava gruppo l'Espresso fino al 2017 e che fa parte della multinazionale Exor, la cui maggioranza appartiene alla famiglia Agnelli-Elkann, ad una compagnia di navigazione che fa capo a Gianluigi Aponte, patron di Msc. Il gruppo editoriale della famiglia Elkann ha raggiunto un'intesa preliminare con il gruppo Msc per cedere la testata in un'operazione che include anche le attività digitali e di raccolta pubblicitaria relative al Secolo XIX, nonché quattro testate liguri ad esso collegate: The MediTelegraph, L'Avvisatore Marittimo, Il Giornale del Ponente Ligure e Ttm-Tecnologie Trasporti Mare.
In una nota viene spiegato che le parti entreranno ora nella fase delle "negoziazioni in esclusiva" e procederanno alla predisposizione e discussione dei documenti contrattuali che disciplineranno la cessione. "L'operazione annunciata - ha spiegato Maurizio Scanavino, amministratore delegato di Gedi - mira ad assicurare un solido futuro a una testata importante come Il Secolo XIX. Con questa cessione, Gedi completerà sostanzialmente il processo iniziato alcuni anni fa che l'ha visto concentrarsi sui quotidiani nazionali". D'ora in poi Gedi si concentrerà sul "cogliere tutte le potenzialità della transizione digitale in corso, nel pieno rispetto dell’identità delle sue testate la Repubblica e La Stampa" e "sviluppare nuove iniziative e progetti di intrattenimento, che originano dalla qualità delle nostre tre radio (Deejay, Capital e m2o, ndr) per costruire una media company digitale forte, innovativa e dinamica". Negli anni scorsi, il gruppo ha già ceduto il settimanale l'Espresso, i giornali del Nord Est e una lunga serie di testate locali tra cui Il Tirreno e la Nuova Sardegna.
Un passo indietro nel campo dell'editoria che segue quello già fatto da Stellantis, il gruppo che vede come presidente John Elkann, che di recente ha firmato un accordo con i sindacati metalmeccanici torinesi per l'uscita volontaria incentivata di 1.520 lavoratori occupati in 21 società del gruppo presenti sul territorio, su un bacino di circa 12mila addetti complessivi. In totale parliamo di 733 uscite incentivate nelle strutture centrali, tra impiegati e quadri, e 300 alle Carrozzerie di Mirafiori. La Fiom dice che in tutto gli esuberi sono 2.510, sommando a quelli piemontesi i 100 di Pratola Serra (Avellino) e gli 850 di Cassino (non confermati dalla società), di cui 300 in trasferta a Pomigliano. In tutta risposta, Stellantis ha chiarito che gli accordi rientrano nelle iniziative attuate "per affrontare gli effetti del processo di transizione energetica e tecnologica" ed "è la prosecuzione naturale di precedenti accordi già siglati dall'azienda negli scorsi anni".
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