21 Marzo 2024
Fonte foto: Imagoeconomica.it
I giornalisti dell'agenzia Agi hanno proclamato due giorni di sciopero contro la possibile cessione della testata al gruppo di Antonio Angelucci, deputato leghista e ras delle cliniche nel Lazio. Una possibilità, in quanto l’Eni, proprietaria della testata, ha spiegato che, ad oggi, non c'è nessuna trattativa in corso: “Come già avvenuto altre volte in passato, Eni ha ricevuto una manifestazione di interesse spontanea da parte di un soggetto interessato ad Agi: ne è seguita una interlocuzione preliminare. Ad oggi non c’è un negoziato in corso”. Eppure iniziano a girare anche le cifre per una possibile chiusura, che si aggirano intorno ai 30 milioni di euro.
L'Agi ad Antonio Angelucci per 30 milioni di euro. Questa è l'indiscrezione che corre nel mondo dell'editoria. Seppur Eni, proprietaria della testata, parla di nessuna trattativa in corso, lo sciopero di due giorni da parte dei giornalisti dell'agenzia è più di un semplice indizio. L'esponente della Lega, già proprietario di Libero, Giornale e Tempo, vorrebbe entrare in possesso anche dell'agenzia romana. Intanto, Pd e 5 stelle sollevano un doppio conflitto di interesse: il primo sull’Eni, considerando che tra gli azionisti c’è anche il ministero dell’Economia guidato da Giancarlo Giorgetti che fa parte dello stesso partito di Angelucci. Ma non solo.
I giornalisti dell’Agi nel frattempo denunciano: "È in gioco la garanzia del pluralismo dell’informazione". Sulla questione è intervenuta anche Alessandra Costante, segretaria della Fnsi: "L’informazione ha bisogno di non essere coinvolta in conflitti di interesse". Il Pd ha invece presentato una interrogazione sul "coacervo di conflitti di interesse" tra privati e governo in questa operazione. Anche il Movimento 5 stelle si dice preoccupato: "L’ipotesi di vendita dell’agenzia al gruppo degli editori Angelucci rappresenta una minaccia alla libertà di stampa", dicono i capigruppo M5S in commissione Cultura alla Camera e al Senato Antonio Caso e Luca Pirondini. "Solidarietà ai giornalisti", l'appello di Angelo Bonelli di Avs e Carlo Calenda.
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