05 Settembre 2023
Fonte: Francesco Amodeo, Facebook; Screenshot, Telegram
Una denuncia, quella che il giornalista Francesco Amodeo rivolge dal suo canale Telegram ad Open, il giornale diretto da Mentana, che certamente non mancherà di sollevare alcuni dibattiti su quale sia, ad oggi, lo stato della libertà di espressione in Italia. Amodeo, in particolare, si scaglia contro le censure che, riporta, continua a subire su Facebook, iniziate con alcuni post ed arrivate a cancellare la sua pagina storica. Dietro questi attacchi alla sua libertà di espressione, contesta il giornalista, ci sarebbero le segnalazioni dei cosiddetti fact checkers del suddetto Open.
"Oggi ho scaricato il report sulle segnalazioni che hanno portato alla cancellazione della mia storica pagina Facebook". Così inizia il j'accuse del noto giornalista pubblicato nel primo pomeriggio di venerdì 1 settembre sul proprio canale Telegram.
Amodeo quindi continua: "Tutte segnalazioni partite da OPEN. Vi sembra possibile che una società che fa capo ad un giornalista debba avere il potere di far fuori la concorrenza. Ossia eliminare chi fa informazione fornendo un contraddittorio alla versione imposta dai padroni di Mentana & Co. Non si è mai vista una cosa del genere".
Un'accusa, la sua, che infiamma i numerosi follower del canale (che conta oltre 24500 iscritti), con alcuni commenti che parlano di Open quale "novello Ministero della disinformazione" di orwelliana ispirazione ed altri che, invece, affermano: "Il problema sarà anche la nuova stretta europea. Il Dsa dedica un'attenzione particolare alle sanzioni degli utenti, incentivando gli utenti singoli a segnalare i contenuti". Altri ancora, poi, ritengono che quanto denunciato da Amodeo sia solo un assaggio di ciò che, con l'introduzione del citato Dsa, potrebbe presto (non manca chi dice sia già così) diventare la normalità.
Conclude infine il giornalista, apparentemente non disposto a lasciare che quanto denuncia passi in cavalleria: "Da settembre propongo una mega manifestazione degli esponenti del mondo libero fuori dalle sedi di chi sta attentando alla libertà di informazione".
Una iniziativa, quella della manifestazione, su cui torna nuovamente alcune ore più tardi, assicurando il coinvolgimento di altri colleghi giornalisti come lui, dice, d'accordo nel riconoscere un qualche attacco a libertà fino a poco tempo fa date per scontate: "Qui manifesteremo (allega al messaggio una foto dell'indirizzo della sede milanese di Open, ndr) tutti insieme a sostegno della libera informazione. Inutile riempire le piazze. Andiamo mirati. Stay Tuned. Cominciate a stampare tutti i post che vi sono stati segnalati o rimossi da Facebook che portano la firma di Open. Ne ho parlato con tanti colleghi. Per la prima volta sono tutti d'accordo e compatti".
Anche Il giornale d'Italia è solidale con il giornalista Francesco Amodeo, essendosi trovato oggetto di segnalazioni pretestuose da parte di Open, in particolare del vicedirettore con delega al fact-checking David Puente.
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