11 Agosto 2023
foto @imagoeconomica
I Radicali italiani hanno avviato una raccolta firme per la loro proposta di legge atta a “decriminalizzare” il lavoro dei cosiddetti “sex workers” o professionisti del sesso, eliminando sanzioni, divieti e ostacoli normativi.
La proposta di legge dei Radicali dunque, mira al riconoscimento del lavoro sessuale, come “libera e legittima professione”, così da evitare ad esempio il carcere per i clienti che si appartano in automobile, come previsto nel provvedimento depositato alla Camera lo scorso gennaio, da Fratelli d’Italia, con primo firmatario Edmondo Cirielli.
"La legge attuale sul sex work – dicono i Radicali – ha ottenuto un unico risultato: prendere di mira le lavoratrici e i lavoratori del sesso e rendere le loro condizioni di vita meno sicure”.
Il partito analizza poi i dati Codacons che stimano in 100mila il numero di persone che esercitano il sex work, con circa 3 milioni di clienti nel mondo e un fatturato sui 3,6 miliardi di euro annui.
Sempre secondo le stime Codacons, ad esercitare sex work sono per l’80% donne; il 15% sono transessuali e il 5% uomini.
“I clienti – dicono i Radicali - sono invece principalmente uomini di ogni età, professione, opinione politica, livello di istruzione e di reddito".
"Nel 1982 – ricorda una nota del partito - nasceva il Comitato per i diritti civili delle prostitute guidato da Pia Covre e Carla Corso per chiedere tutele, dignità e diritti. Il primo documento si intitolava ‘Le prostitute rivendicano il diritto all'esistenza’ e chiedevano la depenalizzazione dei reati che rendevano loro la vita impossibile. Le lavoratrici del sesso iniziarono a prendersi uno spazio all'interno del movimento femminista, riscrivendo la prostituzione come sex work e definendo il loro femminismo esattamente in virtù del loro utilizzo della sessualità al di fuori dei percorsi tracciati dall'ordine patriarcale (come il matrimonio o la monogamia), ‘l'essere donne di tutti, e quindi donne di nessuno, e il godere di una libertà sessuale pari a quella degli uomini’".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia