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Alfredo Cospito, chiesto l’ergastolo per l'attentato alla scuola Carabinieri di Fossano, la Procura: "Voleva uccidere, niente sconti"

Chiesto l'ergastolo per l'anarchico Cospito e 27 anni per Annamaria Beniamino. Per la Procura non merita sconti: la volontà era di uccidere

20 Giugno 2023

Alfredo Cospito, chiesto l’ergastolo per l'attentato alla scuola Carabinieri di Fossano, la Procura: "Voleva uccidere, niente sconti"

processo - foto @lapresse

La Procura della Repubblica di Torino ha chiesto l’ergastolo per l’anarchico Alfredo Cospito, detenuto in regime di 41bis, negli ambiti del processo di appello bis per l’attentato alla scuola Carabinieri di Fossano.

Il processo in cui Cospito è imputato, è concentrato sulle azioni dell’organizzazione terroristica Fai-Fri.

L’attentato in questione è avvenuto il 2 giugno del 2006 alla scuola allievi carabinieri di Fossano in provincia di Cuneo.

Per l’accusa, sostenuta in aula dai procuratori generali Francesco Saluzzo e Paolo Scafi, c’era la volontà di uccidere i carabiniereie si è trattato di un attentato.

Nessuno sconto per Cospito, 27 anni per Beniamino

"Cospito non merita sconti" ha detto il procuratore generale Francesco Saluzzo, secondo il quale se l'attentato a Fossano non ebbe "l'effetto voluto, che era colpire un numero indeterminato di carabinieri, fu solo per un caso. La Corte costituzionale - ha proseguito il procuratore nella requisitoria - ha aperto la strada alla possibilità di bilanciare attenuanti e aggravanti anche per il reato di strage politica. Ma nessuno di noi è obbligato a praticare sconti che non siano dovuti. E Cospito non merita nulla".

Con Cospito è imputata anche Anna Beniamino, attualmente detenuta nel carcere di Sanremo, per la quale la richiesta è stata di 27 anni e un mese di reclusione.

La pronuncia della sentenza è prevista per il 26 giugno, stessa data in cui è slittato il processo d’appello bis per 35enne catanese, accusato di essere lo “scrivano” della Fai-Fri. Il processo è stato rinviato per la concomitanza con quello di Cospito.

Processo bis anche per “lo scrivano” di Fai Fri

Il 35 enne, secondo gli investigatori, avrebbe tradotto dall’inglese i proclami dell’organizzazione terroristica Fai-Fri, pubblicandoli sui social network.

Secondo l’accusa fondò anche un sito, insieme a un’altra persona, chiamato “Parole Armate”, divenuto – secondo le indagini – un mezzo per lo scambio di idee.

Assolto in un primo momento, la Cassazione ha in seguito annullato la sentenza di assoluzione, rimandando gli atti in appello e aprendo la strada un processo d’appello bis.

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