14 Giugno 2023
Frame video
Si sono tenuti questa mattina gli interrogatori di garanzia, dinanzi al Gip Livia Magri, dei 5 appartenenti alla Polizia di Stato arrestati per le violenze all’interno delle celle di sicurezza della questura di Verona, ai danni di senzatetto ed extracomunitari arrestati.
Dei 5 agenti, 4 si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e solo uno di loro, Roberto Da Rold, ha risposto alle domande del gip fornendo la sua versione dei fatti.
L’uomo ha giustificato le immagini dei video delle telecamere di videosorveglianza, sostenendo di aver reagito ad una provocazione della persona arrestata.
Un altro dei cinque agenti, invece, Federico Tomaselli, ha annunciato il deposito di una memoria difensiva, per voce dei suoi legali Stefano Casali e Michele Masso.
Dopo gli interrogatori di stamattina, il gip Livia Magri ascolterà anche gli altri 17 indagati, per i quali i pm avevano chiesto misure interdittive come la sospensione dal servizio o il trasferimento d’ufficio.
Gli avvocati del poliziotto Tomaselli, in merito alla memoria difensiva che sarà depositata a giorni, hanno anticipato che questa contiene elementi oggettivi a discarico del loro assistito che per oggi non ha risposto alle domande del Gip.
"Dobbiamo ad esempio estrapolare da una 'body cam' delle immagini riprese dagli agenti a loro tutela" hanno detto gli avvocati. Tomaselli, infatti, aveva con sé una body cam, "ma anche altri poliziotti ne avevano", ha aggiunto l’avvocato Casali.
Insieme a Tomaselli, sono stati destinatari della misura cautelare ai domiciliari, Roberto Da Rold, Filippo Failla Rifici, Loris Colpini e Alessandro Migliore, quest’ultimo ritenuto il capobanda e protagonista di diverse intercettazioni nelle quali si vantava con la fidanzata dei colpi inferti ai soggetti fermati. Per Migliore, difeso dagli avvocati Marco Pezzotti e Carlo Alberto Lerco, non è prevista la presentazione di istanza al Tribunale del Riesame.
Il Gip Livia Magri, oltre gli agenti, vorrà sentire anche la versione delle vittime delle violenze. Per questo motivo sarà fissato un incidente probatorio per cristallizzare le versioni delle presunte vittime, come richiesto dai pm Carlo Boranga e Chiara Bisso.
Per l’incidente probatorio tuttavia, si dovrà attendere il termine degli interrogatori di garanzia.
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