27 Aprile 2023
Denys Shmyhal e Papa Francesco, fonte: profilo Facebook Denys Shmyhal
Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal, dopo la partecipazione alla tanto attesa conferenza bilaterale per la ricostruzione di ieri con Meloni, oggi è andato in Vaticano per incontrare Papa Francesco. L’udienza, durata mezz’ora, dalle 9.20 alle 9.50 di questa mattina, ha avuto come fulcro l’attuale situazione ucraina, sottolineando gli sforzi già fatti per ristabilire la pace.
Secondo quanto affermato dall’ambasciatore ucraino presso la Santa sede, nel corso dell’udienza il primo ministro ha invitato il Papa ad una visita Kiev, ormai sotto il fuoco russo dal 24 febbraio 2022. In realtà non è il primo invito che Papa Francesco ha ricevuto dai vertici ucraini: anche alla conferenza bilaterale era stato espresso lo stesso desiderio. “Accoglieremo il Papa a braccia aperte, l’Ucraina è con il Papa per la pace. Il nostro invito è ancora valido, è permanentemente aperto, può avvenire in qualsiasi momento." Aveva dichiarato il ministro degli esteri Dmytro Kuleba.
La data ufficiale però ancora non è ancora stata programmata, anche se la visita a Kiev è ben auspicata sia la popolazione ucraina che dai vertici della nazione, soprattutto alla luce dei nuovi bombardamenti effettuati dalle forze russe ai danni delle fila ucraine.
Al termine dell’udienza un tradizionale scambio di doni: il Papa ha donato al primo ministro una fusione in bronzo di un fiore che riporta la scritta “la pace è un fiore fragile”, oltre al Messaggio per la Giornata mondiale della pace, il Documento sulla Fratellanza umana e il libro “un’Enciclica sulla pace in Ucraina”. Dall’altra parte un dono singolare da parte del primo ministro che ha portato invece una caraffa in ceramica raffigurante gallo e un libro di foto sulla guerra in corso. Il gallo in particolare è stato il simbolo della resistenza ucraina già dai primi mesi della guerra, quando, tra le macerie dei primi bombardamenti, fu trovato intatto sopra un armadio una riproduzione di un galletto in ceramica, diventato subito emblema della resilienza della popolazione.
In attesa però che la visita verso Kiev venga confermata, il Papa si recherà domani in Ungheria per il 41esimo viaggio apostolico che durerà tre giorni, primo viaggio dopo il ricovero in ospedale dello scorso 29 marzo. La guerra russo-ucraina però rimane una questione importante per il vaticano, che chiede a gran voce un impegno comune per una pace veloce e giusta.
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