20 Marzo 2023
Sofia Sacchitelli. Fonte: Twitter, @manuelplazza
È morta a 23 anni Sofia Sacchitelli, la studentessa genovese divenuta simbolo della lotta alle malattie rare. Un anno fa la scoperta di una rara forma di tumore al cuore, poi il racconto via social e la fondazione dell'associazione "Sofia nel cuore" per raccogliere fondi da destinare alla ricerca.
Sofia Sacchitelli si è spenta nella notte dopo un anno di battaglie contro l'angiosacroma cardiaco, un tumore molto raro che colpisce solo due o tre persone all'anno su un milione. Studentessa al quinto anno della facoltà di Medicina, aveva deciso di rendere pubblica la propria storia e aiutare chi, come lei, soffriva del male che l'avrebbe consumata giorno dopo giorno.
Con un post su Instagram, infatti, aveva lanciato un appello per una raccolta fondi da destinare alla ricerca oncologica, in quanto per l'angiosacroma sono tuttora disponibili soltanto cure palliative. "E' un tumore molto aggressivo – aveva spiegato Sofia – "e attualmente considerato a prognosi infausta. Patologia talmente rara e assurda, con quota di circa 2-3 casi per milione di abitanti, tanto da ritenermi quasi 'fortunata' ad esserne stata colpita. Mi ci sono voluti diversi mesi per riuscire a pronunciare quell'orrenda parola senza la voce tremolante e senza essere percossa da un brivido lungo la schiena".
Poi, però, il coraggio ha prevalso. L'appello di Sofia si è trasformato in una campagna diffusa a livello nazionale, con la fondazione di un'associazione dedicata: "Sofia nel cuore". "Quello che ho deciso di realizzare" - si legge sul post - "è una raccolta fondi in cui verserò tutti i miei risparmi guadagnati da studentessa lavoratrice. Chiunque potrà contribuire, anche in minima parte, a raggiungere questo obiettivo. La raccolta sarà finalizzata a studi di ricerca sugli angiosarcomi realizzati da parte dell'Italian Sarcoma Group per permettere una cura e una qualità di vita migliori nei pazienti affetti da questa patologia". A margine della descrizione sul social, infatti, si può tuttora trovare l'iban su cui effettuare il proprio versamento.
Qualche settimana fa, l'iniziativa di Sofia è stata premiata dal rettore dell'Università di Genova, Federico Delfino, che ha assegnato alla giovane la "Medaglia d'oro" dell'Ateneo "per il suo altruismo e la sua forza". La storia della studentessa ha incontrato il sostegno anche del mondo calcistico: Sampdoria e Genoa sono scese in campo dimostrando la propria vicinanza alla campagna di raccolta fondi, e le società hanno reso nota l'intenzione di contribuire ulteriormente. "In occasione del prossimo turno di campionato" - ha dichiarato la dirigenza blucerchiata - "le maglie originali indossate dai giocatori di Sampdoria e Genoa saranno dotate di una speciale patch, posizionata dentro il colletto e riproducente il nome dell'associazione. Attraverso le proprie piattaforme di riferimento per le attività solidali e di responsabilità sociale, i club metteranno poi all'asta le maglie per contribuire alla campagna che con coraggio e determinazione sta portando avanti".
I funerali, per volontà della famiglia della giovane, si terranno in forma privata, ma è stata fissata una messa pubblica per mercoledì prossimo, 29 marzo, alle 18 presso la chiesa di Santa Teresa in Albaro.
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