03 Marzo 2023
Cospito, fonte Facebook: Notizie.it
Anche l'Onu ha detto la sua sul caso Cospito, con una richiesta verso l'Italia: "Assicurare il rispetto degli standard internazionali e degli articoli 7 e 10 del Patto internazionale sui diritti civili e politici in relazione alle condizioni detentive di Alfredo Cospito". Il primo articolo riguarda il "divieto di tortura e trattamenti o punizioni disumane o degradanti e divieto di sottoposizione, senza libero consenso, a sperimentazioni mediche o scientifiche", mentre l'altro "umanità di trattamento e rispetto della dignità umana di ogni persona privata della libertà personale".
In poche parole, l'Alto commissariato dell'Onu per i diritti umani sul caso Cospito, chiede all'Italia di assicurare all'anarchico il rispetto in carcere della dignità e dell'umanità. L'uomo è al suo 134esimo giorno di sciopero della fame e in una lettera scritta qualche giorno fa ha ammesso: "Oggi sono pronto a morire per far conoscere al mondo cosa è veramente il 41 bis. La mia morte porrà un intoppo a questo regime", ha aggiunto l'anarchico in carcere ad Opera a Milano dopo esser stato condannato per la gambizzazione di Roberto Adinolfi, dirigente della Ansaldo Nucleare.
Cospito sta combattendo la sua battaglia da mesi, mentre in Italia e nelle ambasciate italiane all'estero sono andate in scena nel frattempo rimostranze, anche violente da parte dei suoi sostenitori, nonché minacce ad alti dirigenti. Nonostante la richiesta dell’Onu, accusano Manconi e Rossi Albertini, "nessuna iniziativa è stata assunta dal ministro della Giustizia per revocare o quantomeno migliorare la condizione detentiva di Cospito. Rappresenterebbe un grave precedente se la decisione adottata dal Comitato rimanesse lettera morta, se l’Italia emulasse l’indifferenza dimostrata per l’Onu dai regimi autocratici".
Intanto se dall'Onu lanciano un messaggio di solidarietà, continuano in tutta Italia le perquisizioni nei circoli anarchici. In Umbria, precisamente a Foligno e Spoleto sono in corso da questa mattina da parte della Digos ricerche a tappeto nei confronti di persone che hanno portato avanti manifestazioni davanti alla sede Rai di via Romagnoli, a Roma, e al teatro Argentina, interrompendo uno spettacolo, lo scorso novembre.
Le azioni di "solidarietà" in nome dell'anarchico sono ormai un fatto abituale, dato che anche ieri una trentina di attivisti ha manifestato davanti alla sede di Fdi a Milano. Gli agenti della Digos di Perugia e Spoleto hanno perquisito anche il circolo anarchico "La faglia" di Foligno.
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