07 Febbraio 2023
Alfonso Tumbarello, il medico che ha curato Matteo Messina Denaro. Fonte: Il Post
Curava Matteo Messina Denaro durante la latitanza: il medico Alfonso Tumbarello è stato arrestato oggi dai carabinieri del Ros dopo essere sparito dalla circolazione nel piccolo paese di Campobello di Mazara, in provincia di Trapani. L'accusa è di concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico, dal momento che sono almeno 137 le ricette mediche prescritte dall'ex pneumologo 70enne e poi fatte pervenire all'alto papavero di Cosanostra per intercessione di un factotum, Andrea Bonafede. Non lo stesso Bonafede che ha fatto da prestanome al boss, ma suo cugino e omonimo, fermato dalle forze dell'ordine e accusato di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena.
A coprire il triangolo malavitoso fino a oggi ci ha pensato quello che il procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia, insieme all'aggiunto Paolo Guido e ai sostituti Gianluca De Leo e Pierangelo Padova hanno definito l'"assordante silenzio dell’intera comunità di Campobello di Mazara"; nell'ordinanza di custodia cautelare emessa ai danni di Tumbarello si legge infatti che gli 11mila residenti del comune in provincia di Trapani si sono macchiati, in gran parte, di "compiacenza omertosa, paura, o addirittura complicità", permettendo al medico di agire indisturbato.
Alfonso Tumbarello, infatti, godeva di un certo prestigio in paese, essendo stato in passato consigliere provinciale vicino all'ex sindaco di Castelvetrano Tonino Vaccarino, corrispondente di penna proprio di Matteo Messina Denaro. Come Vaccarino, inoltre, anche Tumbarello faceva parte della loggia massonica Valle di Cusa, da cui è stato espulso subito dopo l'arresto.
Nel profilo che gli investigatori hanno tracciato di lui, al medico viene riconosciuta una "melliflua e sfuggente capacità delinquenziale, sapientemente “celata attraverso lo svolgimento di una nobile professione", di cui si sarebbe servito per garantire al boss l'assistenza sanitaria di cui ha avuto bisogno negli ultimi due anni.
Le ricette prescritte, infatti, spaziano da costosi farmaci tumorali, 95 in tutto, ad oltre 42 tra analisi e terapie di diverso tipo, grazie alle quali il capomafia ha potuto avere accesso a due distinti interventi chirurgici: il primo, risalente al 13 novembre 2020 presso l'ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo, per un tumore al colon, e il secondo alla clinica La Maddalena di Palermo (la stessa in cui è stato arrestato lo scorso 16 gennaio) per eliminare le metastasi al fegato in data 4 maggio 2021. Prima dell'operazione a Mazara del Vallo, inoltre, Tumbarello avrebbe personalmente visitato Messina Denaro e falsificato una scheda che ne agevolasse il ricovero, per poi chiedere "un'esauriente relazione clinica" del suo paziente al personale dell'ospedale.
La messa a punto di questo articolato sistema truffaldino si è valsa poi di Andrea Bonafede come intestatario fittizio delle cure, lo stesso che ha acquistato la casa in cui il boss ha trascorso parte della sua latitanza.
L'arresto di Tumbarello rappresenta dunque un'ulteriore conferma dei progressi nell'inchiesta riguardante Messina Denaro, definita "in pienissimo e frenetico svolgimento” nelle parole degli inquirenti.
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