Regina Coeli, avvocato consegna 56 dosi droga al suo assistito in carcere: fermato durante colloquio

Si presenta al colloquio e consegna al suo cliente 56 dosi di cocaina, svariati grammi di sostanza da taglio, due cd masterizzati e un gratta e vinci: un avvocato finisce in manette al Regina Coeli dopo essere stato colto in flagrante dagli agenti in servizio della Polizia Penitenziaria.

Regina Coeli, avvocato consegna droga al suo assistito in carcere

La denuncia arriva direttamente per bocca del segretario nazionale del Sappe (Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria) Maurizio Somma, che parla dell’accaduto come di una "situazione sconcertante, davvero assurda", mentre il segretario generale Sappe, Donato Capece, pone l’accento sull’urgenza di una "riflessione sul bilanciamento tra necessità di sicurezza e bisogno di trattamento dei detenuti".

Non si tratta, infatti, di un caso isolato. Lo scorso luglio un uomo è stato arrestato per aver nascosto nella suola delle scarpe droga, cellulari e schede sim da far avere a un amico detenuto, anche in questo caso durante un colloquio.
A fine dicembre scorso, invece, un odontotecnico della Asl in servizio nel carcere di Rebibbia è stato incastrato grazie alle dichiarazioni di un detenuto: cedeva stupefacenti ai carcerati, approfittando del suo ruolo e della libertà di movimento all’interno della struttura.

"Questi episodi, oltre a confermare il grado di maturità raggiunto e le elevate doti professionali del personale di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Regina Coeli a Roma, ci ricordano che il primo compito della polizia penitenziaria è e rimane quello di garantire la sicurezza dei luoghi di pena", conclude Capece ringraziando apertamente i baschi azzurri romani per la generosità del lavoro svolto sul territorio in materia di sicurezza sociale.