28 Gennaio 2023
Fonte Twitter: MarcoFattorini
Non c'era solo l'alias di Andrea Bonafede nella mente e nei documenti contraffatti di Messina Denaro. È quanto sospettano gli inquirenti che nel primo covo, quello di vicolo San Vito dove il boss viveva "come un uomo qualunque" sono stati trovati documenti di identità contraffatti coi nomi e i dati di persone realmente esistenti. Andrea Bonafede, vale a dire l'identità che il padrino di Castelvetrano utilizzava, è stato arrestato per associazione mafiosa. Pochi giorni fa il 59enne è rimasto in silenzio davanti al gip.
Matteo Messina Denaro avrebbe utilizzato negli anni le generalità di diversi fiancheggiatori per sfuggire alla cattura e continuare nel frattempo le sue manovre. Il boss, ora nel carcere di massima sicurezza a L'Aquila teneva dentro casa dei documenti che non è chiaro se siano stati contraffatti personalmente pure se qualcuno glieli abbia forniti precompilati e lui abbia soltanto apposto la sua foto.
Le foto tessere trovate nel covo sono tutte diverse. Utilizzate molto probabilmente prima del 2020 quando il boss invece iniziò a farsi chiamare Andrea Bonafede, il nome del geometra finito agli arresti e di cui assunse l'identità per passare da ospedale a ospedale per tentare di farsi curare il tumore al colon che lo colpì, e che lo costringe ancora oggi a sottoporsi a chemioterapia.
Con le generalità degli altri favoreggiatori, su cui gli agenti sono ancora alla ricerca nella silenziosa e connivente cittadina siciliana e non solo, Messina Denaro avrebbe viaggiato e concluso affari. Nel covo sono stati trovati in precedenza anche biglietti per il Regno Unito e il Sud America, sintomo di come l'uomo nonostante vivesse a Campobello di Mazara apparentemente agli occhi indiscreti della gente ma probabilmente consapevole, si spostasse in continuazione.
I carabinieri del Ros hanno diffuso le immagini del covo di vicolo san Vito, la casa dove Messina Denaro viveva "come un uomo qualunque". Una descrizione ad hoc visto che l'abitazione non si addice per niente a quella di un boss mafioso che viveva tra peluche, palestra, salotto con una tv, divano, libri disposti su una mensola, quadri alle pareti con riproduzioni di dipinti famosi come i Girasoli di Van Gogh e le foto dei protagonisti del film il Padrino e di Joker.
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