05 Gennaio 2023
fonte: instagram @lucatommassinidreamer
Nessun risarcimento previsto per la famiglia Giuliano De Seta, lo studente 18enne deceduto lo scorso 16 dicembre per un incidente sul lavoro, mentre stava effettuando uno stage all'interno della Bc Service, fabbrica di Noventa di Piave (Venezia). La dinamica dell'incidente ha visto il ragazzo schiacciato da una pesante lastra di ferro, accidentalmente scivolata da un cavalletto. De Seta è morto all'ospedale, per lui non c'è stato nulla da fare, dopo essere stato prima soccorso da alcuni operai dello stabilimento e poi dai medici del Suem.
Il 18enne, residente a Ceggia, in provincia di Venezia, frequentava la classe quinta all'istituto tecnico "Da Vinci" di Portogruaro e aveva iniziato lo stage secondo il progetto di alternanza scuola-lavoro. Proprio il fatto di essere uno stagista, e non un normale operaio, esclude il risarcimento dell’Inail, tranne nei casi in cui chi muore sul lavoro sia un capofamiglia.
Secondo l’autopsia, effettuata lo scorso 23 settembre nell’ospedale di San Donà, De Seta è morto per politrauma da schiacciamento. Il giovane è stato schiacciato da una lastra di metallo del peso di una tonnellata e nonostante i rapidi soccorsi, non c'è stato nulla da fare.
Il processo per accertare eventuali responsabilità della BC Service inizierà il 10 marzo. I giudici dovranno stabilire l’esatta dinamica dell’incidente che ha portato alla morte del giovane, valutare la presenza della sorveglianza e se De Seta stava svolgendo mansioni consone al suo ruolo di stagista. Gli indagati per omicidio colposo sono il titolare e il responsabile sicurezza della ditta, il tutor scolastico e la preside dell'Itis Leonardo Da Vinci, dove il ragazzo studiava.
Secondo un'elaborazione del Centro Studi della Cub e Osservatorio nazionale morti sul lavoro, i morti sul posto di lavoro nel 2022 sono stati complessivamente almeno 1.484, equivalenti a 28 a settimana e 4 al giorno di media. Le categorie maggiormente colpite sono l'agricoltura, l'autotrasporto e l'edilizia, che superano insieme la metà degli infortuni mortali. I decessi corrispondenti all'anno precedente sono 1.404, calcolati con gli stessi parametri. Di cui quasi il 6% del totale "lavoravano in maniera irregolare o in nero". "È una vera e propria emergenza nazionale che deve essere affrontata dal governo", sottolinea il segretario nazionale della Cub, Walter Montagnoli, "dovuta, tra l'altro, alla diffusa precarietà, alla forte carenza di controlli, ai subappalti e ai processi produttivi che hanno il profitto come unico parametro. Questa strage quotidiana richiede l'introduzione del reato di 'omicidio sul lavoro' per provare ad arginare un fenomeno non degno di un Paese civile".
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