03 Gennaio 2023
fonte: Instagram @kblock43
Addio a Ken Block, il pilota di rally diventato una leggenda del web grazie ai suoi video di acrobazie mozzafiato. Soprannominato "il re degli stuntman", è morto questa notte in un incidente in motoslitta nello Utah, nella contea di Wasatch, aveva 55 anni, lascia 3 figli e la moglie Lucy.
Secondo la ricostruzione della polizia locale, stava guidando su un pendio molto ripido, quando il mezzo si è ribaltato finendogli addosso. In passato aveva già avuto brutti incidenti durante le sue acrobazie, ma se l’era sempre cavata. Questa volta, sfortunatamente le ferite riportate erano troppo gravi e l'impatto si è rivelato fatale.
Proprie nelle sue ultime storie Instagram aveva pubblicato immagini di questi primi giorni del 2023 fra le neve, vissuti con alta adrenalina, come sempre nella sua carriera. Il suo motto e stile di vita era "Go fast and risk every Thang" e l'ha fatto fino all'ultimo.
Con le sue acrobazie era diventato una leggenda: corse mozzafiato, salti altissimi, traversate nel fuoco. Nell’era pre-social i suoi video erano materiale di culto per gli appassionati di motori, che avevano ispirato a videogiochi e film. Da "Gymkhana" (2008) Block era diventato una celebrità, creando una nuova dimensione "hollywoodiana" di fare lo stuntman.
La sua carriera era iniziata come pilota di rally nel 2005, in ambito nazionale, per poi fondare nel 2010 una propria squadra, il Monster World Rally Team. Nel 2015 fu l'ultima competizione al Global RallyCross Championship e presto passò alla professione di stunt driver. Durante la parentesi da rallista infatti, Ken si era reso conto che lo stile di guida fatto di derapate a tutta velocità lo faceva mandare in estasi, sia da spettatore che da pilota. Il suo era un modo spettacolare di guidare, troppo lento per i "rally seri". Inoltre il suo mantra diceva: “non essere mai noioso, fai cose fighe”. Valeva per la sua carriera da imprenditore e uomo di marketing, valeva anche per la sua carriera da pilota e stuntman. Come unire passioni e capacità in un unico contesto, una sola parola che lo descrive a pieno: “gymkhana”.
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