02 Gennaio 2023
fonte: Twitter @beretta_g
E' scomparso lo scorso 6 luglio, ma la notizia del decesso era stata finora tenuta nascosta da parte dei suoi familiari. E' morto a Catania, Antonio Pallante, l'attentatore di Palmiro Togliatti, contro cui esplose 3 colpi di pistola nel lontano 14 luglio 1948.
Antonio Pallante, nato in Irpinia il 3 agosto del 1923, è scomparso lo scorso 6 luglio, per complicazioni respiratorie, nella sua casa del capoluogo siciliano. La notizia del decesso era stata finora tenuta nascosta da parte dei suoi due figli, che hanno voluto mantenere la riservatezza con la stampa.
Antonio Pallante rilasciò il 17 gennaio del 2021 la sua ultima intervista. In occasione di quella conversazione rivendicò le motivazioni "ideali" del suo gesto, che descrisse come patriottico, per mettere l'Italia al riparo dal comunismo "evitando alla nostra nazione di finire sotto il tallone del comunismo". "Non sono pentito. Ho pensato che fosse la cosa giusta da fare per salvare il Paese". Non ha dimenticato quasi nulla di quel giorno del 1948, quando, a soli 24 anni era uno studente di giurisprudenza a Catania.
"Di quel giorno ho ricordi chiari, e anche dei mesi precedenti", c'era il pericolo del comunismo e io "ero convinto che l'unica soluzione fosse quella: eliminare il segretario del partito Palmiro Togliatti". "Un gesto estremo che mi ripugnava umanamente, ma non vedevo alternative" ha ammesso Pallante, al ricordo della sparatoria che aveva tempo addietro ridotto in fin di vita il leader del partito comunista italiano. Un attentato che portò l'Italia sull'orlo della guerra civile.
"Certo, a quell’età si è ingenui e solo un ingenuo, idealista come me, poteva pensare che eliminato Togliatti avrei risolto i problemi dei miei connazionali, ma io ci credevo". "Avevo davanti dei modelli, modelli che hanno illuminato tutta la mia vita e che ancora adesso mi riempiono di entusiasmo", disse a distanza di 73 anni.
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