06 Dicembre 2022
Dopo la denuncia che l'ex campionessa olimpica Silvia Salis, esperta in lancio del martello, ha fatto ieri dove ha dichiarato che un tassista si è ribellato con veemenza la sua richiesta di pagare col bancomat un importo di 32 euro, la cooperativa taxi Genova 5966 ha condannato l'accaduto, stigmatizzando il comportamento di "chi si rifiuta di accettare strumenti di pagamento digitale".
Adesso arrivano le accuse da parte di altri consumatori, ma soprattutto arriva la promessa della cooperativa di tassisti che a Genova si è ripromessa di rintracciare l'uomo che si è reso-artefice di questo episodio. La cooperativa radio taxi Genova 5966 si è scusata al nome di tutta la categoria condannando l'accaduto e stigmatizzando il comportamento di chi si è rifiutato di accettare strumenti di pagamento digitale. In una nota inviata dal Presidente della cooperativa Walter Centanaro in particolare si promette di adoperare seri provvedimenti rispetto all'uomo che avrebbe detto a Silvia Salis che è finita la pacchia, scimmiottando lo stesso linguaggio di Giorgia Meloni.
È lo stesso Centenaro a dichiarare quindi di aver avviato "una verifica interna per capire se il tassista che si è rifiutato di accettare il pagamento con il bancomat faccia parte della nostra cooperativa e, in tal caso, siamo pronti a prendere gli opportuni provvedimenti disciplinari e a segnalare all'ufficio auto pubbliche del comune di Genova per le sanzioni previste".
La campionessa ha vissuto a Genova un momento di orrore, poiché il tassista che chiedeva di essere pagato in contanti affermando che "la pacchia è finita" e che "a lui servono i liquidi", ha cominciato a urlare con arroganza e veemenza nei suoi confronti. La sportiva ha poi ringraziato invece i tassisti onesti: "Innanzitutto voglio ringraziare i tassisti onesti che svolgono un servizio indispensabile e che si notano degli strumenti per accettare ogni tipo di pagamento e che sono la stragrande maggioranza".
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