24 Aprile 2022
Fonte: Pixabay
Mosca avvisa palazzo Chigi : "In Ucraina uccisi 11 combattenti italiani schierati con Kiev". Nei giorni scorsi il ministero della Difesa russo avrebbe inviato una nota al governo italiano per informare sulla sorte dei combattenti italiani presenti in Ucraina per combattere al fianco di Kiev. Stando a quanto si legge nella nota, sarebbero 11 i "foreign fighters" italiani rimasti uccisi in Ucraina dallo scoppio della guerra, esattamente due mesi fa. Undici vittime schierate al fianco dell'esercito ucraino per aiutare la resistenza contro l'invasore russo. Secondo Mosca, gli italiani che finora hanno deciso di combattere come mercenari contro l'armata russa sono 60: di questi, dieci sarebbero rientrati nuovamente in Italia, gli altri sarebbero ancora sul terreno, come spiega Francesco Verderami sul Corriere della Sera.
La loro identità non è nota, né è possibile verificare la veridicità delle informazioni russe anche perché i numeri a disposizione dell'Italia sono molto diversi: secondo i nostri servizi gli italiani presenti sul terreno in Ucraina sarebbero 17, nove schierati con l'Ucraina e otto dalla parte di Mosca. Nella nota inviata al governo italiano la Russia fa capire in maniera molto esplicita il trattamento che verrebbe riservato agli italiani presi prigionieri.
A nulla varrebbe il fatto di essere cittadini occidentali e non ucraini: essendo combattenti di professione, sono considerati nemici a tutti gli effetti. Con l'aggravante che non essendo soldati inquadrati nell'esercito regolare ucraino ma combattenti in milizie di volontari, "non si applicano nei loro confronti le norme del diritto umanitario internazionale". La Russia non ha fornito, ovviamente, indicazioni su dove si trovino in questo momento i soldati italiani.
La presenza di stranieri, da una parte e dall'altra degli schieramenti, non è una novità. Da settimane in Ucraina sarebbe schierata una vera e propria brigata internazionale composta da soldati provenienti da tutto il mondo per aiutare la causa ucraina. Dall'altro lato, oltre ai ceceni, cittadini russi anche se fortemente connotati da un punto di vista etnico, Mosca avrebbe reclutato mercenari siriani.
E proprio sul fronte russo sarebbe morto l'unico italiano la cui identità è nota, Edy Ongaro. Veneto, 46 anni, dal 2014 combatteva in Donbass a fianco dei filorussi separatisti della regione. La notizia della sua morte è arrivata lo scorso 1 aprile. Secondo la ricostruzione fornita dalla pagina Facebook del collettivo Stella Rossa di cui faceva parte, Ongaro sarebbe morto in modo eroico, gettandosi su una bomba a mano lanciata dai nemici per salvare i suoi compagni.
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