22 Aprile 2022
Sabrina Quaresima, la preside "assolta" dal caso scoppiato dentro il Liceo Montale, torna a parlare in un'intervista al Corriere della Sera in cui sottolinea: "Troppo presto per dimenticare, vendetta no, giusta sì". "In tribunale chiederò risarcimenti fino all'ultimo respiro". Poi non scagiona lo studente con cui è stata sospettata di avere avuto una relazione. Difficile parlare di perdono, perché "in fondo è tutto iniziato con queste voci", da lui "che ha voluto vantarsi con gli amici".
Quaresima stimava il ragazzo e pensava "di aver trovato un altro studente con cui avere un rapporto di fiducia e stima reciproca. È un ragazzo intelligente, che probabilmente si è lasciato catturare da qualcuno che a livello istituzionale ha voluto sfruttare un suo momento di debolezza, ci è caduto con tutte le scarpe". Continua: "C'è stato un complotto e non so chi l'abbia architettato. Forse l'ex vicepreside, ma il nostro rapporto è chiuso e compromesso per sempre".
Quaresima adesso è "felice e sollevata, ma purtroppo non ho trovato il clima che mi auguravo. Sono entrata senza grandi aspettative ma ho trovato delle scritte sui muri ancora più aggressive delle precedenti. Non ci sono dubbi che si tratta di un attacco personale. Ho l'appoggio di tanti docenti e la solidarietà di professori e presidi di tutta Italia. Ma ci sono persone capaci di avvelenare un ambiente". Quaresima chiarisce che da questa vicenda ha imparato a "non fidarsi di nessuno, essere molto accorti, anche nell'accettare l'aiuto di qualcuno, perché non sappiamo mai cosa possa esserci dietro".
"Le chat possono accorciare le distanze tra docenti e studenti e anche essere strumentalizzate, distorte". Poi per quanto riguarda l'opinione pubblica dichiara: "Se avessi potuto estraniarmi, avrei compreso subito che c'era qualcosa di costruito. Si è parlato di una relazione d'amore, ma non si evince nessun argomento relativo all'amore. Si parla di stalkerizzazione, di non voler lasciare andare qualcuno, e non ce n'è traccia da nessuna parte. Avrei capito subito che, quando c'è un desiderio di offrire tanti particolari, è perché si vuole rendere molto credibile qualcosa. E questo è sempre sospetto".
Conclude: "Non chiederò il trasferimento. Resto la preside del Montale e quando arrivo a scuola penso solo di dover fare del mio meglio per portare avanti il mio lavoro. La rabbia è tanta. Ma devo tenerla sotto controllo".
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