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Natale, Papa Francesco: "Penso ai bambini malati e ricoverati in ospedale"

Il Pontefice si prepara al suo 85esimo Natale e rivolge un pensiero ai bimbi malati. Non manca poi di ricordare la sua infanzia a Buenos Aires

24 Dicembre 2021

Natale, Papa Francesco: "Penso ai bambini malati e ricoverati in ospedale"

Fonte: lapresse.it

A Natale Papa Francesco pensa ai poveri, agli ultimi e ai bambini malati e oggi ricoverati in ospedale. "Non ci sono parole, possiamo solo aggrapparci alla fede, a Dio", dice il Pontefice intervistato da La Repubblica. Il 25 dicembre "penso sempre a Gesù che è nato povero: quel giorno Maria era una donna di strada, perché non aveva un luogo adeguato per partorire. E poi penso a tutti i dimenticati, gli abbandonati, gli ultimi, e in particolare i bambini abusati e schiavizzati. A me fa piangere e arrabbiare sentire le storie di adulti vulnerabili e di bimbi che vengono sfruttati. E, poi, penso ai bimbi malati", ribadisce. 

Natale, Papa Francesco: "Mi piace l'atmosfera"

"I genitori che hanno i figli fuori dall'ospedale non si dimentichino quanto sono fortunati, li abbraccino forte e dedichino loro più tempo. Voglio anche spendere qualche parola di ammirazione per il lavoro che compie il personale sanitario di ogni ospedale e reparto pediatrico per alleviare le sofferenze di quei piccoli", continua Papa Bergoglio a La Repubblica. Il Papa confessa poi di amare molto queste festività. Quando stanno per arrivare "io mi preparo bene", dice. "E poi amo tanto le canzoni natalizie, che sono piene di poesia. Silent Night, Tu scendi dalle stelle... trasmettono pace, speranza, creano l'atmosfera di gioia per il Figlio di Dio che nasce sulla terra come noi, per noi".

Quello del 2021 è l'85esimo Natale per Papa Bergoglio ma il pensiero va comunque alla sua infanzia in Argentina. Quando era un bambino il 24 dicembre "andavo da una zia, alla sera, perché a Buenos Aires e nella nostra famiglia non c'era in quel tempo l'abitudine di festeggiare la vigilia come oggi. Si festeggiava il 25 di mattina, sempre dai nonni. Ricordo una volta una cosa curiosa: siamo arrivati e la nonna stava ancora facendo i cappelletti, li faceva a mano. Ne aveva fatti 400! Eravamo sbalorditi! Tutta la nostra famiglia era lì: venivano anche zii e cugini. Solo da adolescente ho cominciato a festeggiare un po' anche la vigilia, a casa di una sorella di mia mamma che abitava vicino".

"In casa eravamo cinque fratelli. Oltre a me c'erano Marta Regina, Alberto Horacio, Oscar Adrian e Maria Elena. Il giorno del compleanno era sempre una festa per tutta la famiglia. Venivano i nonni, gli zii... Mia mamma faceva il cioccolato da bere, molto denso", ricorda il Pontefice a La Repubblica. A casa Bergoglio "si parlava di tutto. Spesso prendendo spunto da La Nación, che era presente ogni giorno a casa nostra". Oggi "miei tre fratelli sono morti. Ho ancora solo una sorella, Maria Elena. Ma ricordo loro e tutti gli amici serenamente, perché li immagino in pace", racconta ancora.

Come sta oggi Papa Francesco

Infine il Papa conclude parlando della sua condizione a cinque mesi dall'operazione chirurgica al Policlinico Gemelli di Roma.
"Grazie a Dio sto bene", asserisce. "Zoppico solo un po' perché si sta rimarginando la cicatrice dell'operazione, non sono più un ragazzino, ma sto bene. Dopo l'intervento di luglio ho già compiuto due viaggi apostolici internazionali: a Budapest e in Slovacchia a settembre, e a Cipro e in Grecia a dicembre, tornando nel campo rifugiati di Lesbo, dove abbiamo toccato una piaga dell'umanità; e poi, sono andato ad Assisi. E altri viaggi ne farò, se il Signore vorrà, nel 2022".

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