10 Dicembre 2021
Fonte: lapresse.it
Caporalato, cos'è? “Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”, questo il significato giuridico della parola. Ma cosa vuol dire di preciso? Si tratta di una pratica illegale, considerata a tutti gli effetti un reato, che rappresenta una vera e propria piaga e che si è diffusa dapprima nel Sud Italia, ma non solo. Scopriamo insieme quando e dove è nato, chi sono i lavoratori coinvolti, dove è più diffuso.
Il caporalato è un fenomeno di sfruttamento della manodopera a basso costo molto diffuso nel settore dell'agricoltura e dell'edilizia. Come funziona: solitamente i lavoratori vengono raccolti e reclutati da un soggetto, il caporale, che, la mattina, passa in zone strategiche delle città e dei paesi per raccogliere manodopera. Tutto questo per trovare forza lavoro giornaliera che raccolga gli ortaggi nei campi o che lavori in nero nei cantieri edili. Nella stragrande maggioranza dei casi la giornata lavorativa viene svolta in condizioni di sicurezza precarie e in condizioni igieniche pessime.
Si tratta di un meccanismo complesso. Il caporale non si occupa solo di reclutare, adescare e trasportare i lavoratori nei campi o nei siti dove lavoreranno durante il giorno. Ha anche il compito di contrattare con le aziende il pagamento e il costo della manodopera utilizzata. Chi sono i lavoratori che finiscono nel braccio del caporalato: spesso le persone coinvolte in questo tipo di crudele sfruttamento appartengono alle fasce più deboli e disagiate, persone povere e immigrate, spesso extracomunitarie.
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Iniziamo subito dicendo che la somma che l'azienda paga non arriva direttamente e nella sua interezza al bracciante o al costruttore edile sfruttato. Parliamo di circa 1, 2 euro per ogni cassetta di prodotti raccolti o stoccati. Si tratta di dunque 30 euro per 12 ore di lavoro per gli uomini e 27 euro per le donne.
Il 13 agosto 2011 è entrata in vigore la legge contenente il nuovo reato di Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro che rientra tra i difetti contro la libertà individuale.
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