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Irene Pivetti, GdF le sequestra 4 milioni di euro: indagata per riciclaggio e frode

L'ex presidente della Camera Irene Pivetti è stata sottoposta a un sequestro preventivo di 4 milioni di euro nell'ambito di un'indagine per riciclaggio e frode fiscale

18 Novembre 2021

Irene Pivetti, GdF sequestra 4 milioni di euro: indagata per riciclaggio e frode

fonte: Twitter @tgla7

Irene Pivetti e un suo consulente sono stati sottoposti a un sequestro preventivo di 4 milioni di euro, in relazione a un'indagine per riciclaggio e frode fiscale su alcune operazioni commerciali coordinata dal pubblico ministero Giovanni Tarzia. L'indagine di Tarzia riguarda in particolare la compravendita di tre Ferrari, utilizzate per riciclare il danaro proveniente da un'evasione fiscale. A eseguire il sequestro del denaro è stato il Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Milano.

Sequestro di 4 milioni di euro a Irene Pivetti

Assieme al sequestro preventivo del denaro, la Guardia di Finanza del capoluogo lombardo ha inoltre notificato all'ex presidente della Camera l'avviso di avvenuta conclusione delle indagini. Al momento dunque si attende la richiesta di rinvio a giudizio, a carico di Pivetti e di altre sei persone tra le quali il pilota di rally Leonardo "Leo" Isolani. Stando a quanto appurato nell'indagine della procura, l'ingente somma sequestrata alla politica ex Lega sarebbe corrispondente al profitto dei reati ipotizzati.

Per il reato di autoriciclaggio infatti, l'inchiesta ha ipotizzato un ruolo di intermediazione da parte del gruppo Only Italia, presieduto proprio da Irene Pivetti. Il gruppo avrebbe fatto da mediatore nel contesto delle operazioni svolte dalle società del pilota Leonardo Isolani al fine di nascondere alcuni beni al fisco. Tra questi beni ci sarebbero le tre Ferrari precedentemente menzionate, delle quali una era già stata sequestrata dai finanzieri tempo fa. 

Accuse di riciclaggio e frode fiscale

Stando a quanto ricostruito dalle forze dell'ordine in merito ai fatti contestati, risalenti al 2016, tutto sarebbe iniziato con un operazione di svendita dei beni di una società di Isolani che si trovava indebitata con il fisco per diversi milioni di euro. Un'operazione finalizzata a svuotarla completamente per poi convogliare tutti i beni venduti in un'altra sua società con sede a San Marino. Da qui i beni sarebbero stati ancora una volta venduti a una società di Hong Kong riferibile a Irene Pivetti, e poi venduti ancora un'ultima volta al Gruppo Daohe, del magnate cinese Zhou Xi Jian. Quest'ultima cessione sarebbe stata inoltre festeggiata con un ricevimento organizzato a Roma proprio dall'ex presidente della Camera.

I 4 milioni di euro sequestrati in via d'urgenza nella giornata del 18 novembre si suddividono in: 3 milioni e mezzo di profitto proveniente dalle attività di frode fiscale e in altri 500mila euro di di profitto delle attività di riciclaggio di denaro. Nell'ottobre del 2020 era stato inoltre disposto un'ulteriore sequestro di 1,2 milioni di euro a carico di Leonardo Isolani. Nelle operazioni di riciclaggio sono stati coinvolti anche un notaio e due imprenditori, di cui uno di nazionalità cinese.

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