14 Ottobre 2021
Atm (foto laPresse)
Quello di venerdì 15 ottobre, giorno in cui il Green pass sarà obbligatorio per tutti i lavoratori, si presenta un venerdì nero, o quantomeno problematico, per i trasporti di Milano. All’Atm, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico locale nel capoluogo lombardo, sono 272 i lavoratori che hanno dichiarato di essere "non disponibili" a rispettare l’obbligo di green pass nei luoghi di lavoro. Ma non è finita: l’azienda registra un aumento del +15% dell’apertura delle malattie. Il rischio, in pratica, non è solo quello che ci siano pochi mezzi, ma che tutto si trasformi in uno sciopero mascherato improvviso.
Dei 272 dipendenti senza certificato, molti sono conducenti dei mezzi di superficie, tram e bus. Ma rischiano di non arrivare nemmeno le metro. Milano va incontro dunque, il 15 ottobre, a una riduzione del servizio del 4%. "Una percentuale di poco conto", hanno fatto sapere dall’azienda, se si considera che a Milano ogni giorno ci sono 25 mila corse. Però, meno corse ci sono, più si creerà assembramento e quindi potenziali contagi: un controsenso annunciato come tutti i controsensi - ignorati dal Governo - in materia di Green pass.
Si rischia infatti che ci siano molti tempi di attesa in alcune fermate. Più serena la situazione in metropolitana, anche se qui ci saranno inevitabilmente delle "irregolarità" nelle corse. Atm ha stipulato una convenzione con l’ospedale San Raffale (a cui già si appoggia) che prevede una "corsia preferenziale" per la prenotazione dei test antigenici rapidi (e risultato in 15 minuti) per i dipendenti Atm non vaccinati. Ma i tamponi non saranno gratuiti: costeranno sempre 15 euro, che dovrà sborsare il lavoratore.
Anche Trenord si sta preparando al primo giorno di green pass obbligatorio introducendo una serie di nuove modalità di controllo. Al personale delle sedi di piazzale Cadorna a Milano e nelle sedi di Milano-Fiorenza, Novate Milanese e Camnago, oltre che negli impianti manutentivi di Lecco, Cremona e Iseo, il green pass verrà controllato da appositi addetti. Sono gli stessi addetti che saranno incaricati della rilevazione della temperatura.
Al contrario, nelle sedi non presenziate, i controlli saranno effettuati a campione. L’azienda ha inoltre stipulato una serie di convenzioni con istituti sanitari, per effettuare i tamponi rapidi antigenici al prezzo di 22 euro.
Per quanto riguarda i supermercati, Coop ed Esselunga in testa, non sono state annunciate criticità legate alle forniture per eventuali blocchi nel trasporto merci legati. "Monitoriamo intanto quel che accadrà col green pass nei nostri punti vendita anche se riteniamo che fra i nostri 55.000 dipendenti ci sia un’ampia copertura del vaccino", ha fatto sapere un portavoce di Coop.
Per quanto riguarda infine il Comune, ci saranno controlli a tutti gli oltre 1.500 dipendenti in 500 sedi del Comune di Milano. Le verifiche riguarderanno dipendenti, personale ausiliario, volontari, visitatori e chiunque svolga attività nelle sedi dell’amministrazione ma saranno esclusi i cittadini che vorranno usufruire dei servizi.
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