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Infortunio sul lavoro, ragazza si impiglia in una pompa agricola: è grave

L'incidente avvenuto nel piacentino per una ragazza di 26 anni. La giovane si trova in prognosi riservata

14 Giugno 2021

Infortunio sul lavoro, ragazza si impiglia in una pompa agricola

Ragazza di 26 anni in prognosi riservata

Gravi condizioni a seguito di un infortunio sul posto di lavoro per la ragazza di 26 anni rimasta impigliata in una pompa agricola. La giovane piacentina lavora per un'azienda agricola nel comune di Calendasco, in località Boscone Cusani, provincia di Piacenza

Impigliata in una pompa agricola, gravi condizioni per la ragazza 26enne

Al momento dell'infortunio la lavoratrice stava attingendo acqua di irrigazione da un pozzo attraverso una pompa. I capelli lunghi momentaneamente non raccolti. Forse una distrazione. È questione di un attimo e la ragazza rimane tragicamente impigliata per i capelli nel meccanismo della pompa agricola, battendo violentemente la testa. Dopo essere stata soccorsa dal 118, la ragazza è stata trasportata d'urgenza con un eliambulanza all'ospedale di Parma. La giovane si trova ora in prognosi riservata. Secondo le prime indiscrezioni le sue condizioni sono gravi

Infortunio sul lavoro, aumentano i casi di incidente per le donne

Nella mattina di lunedi 14 giugno anche un altro incidente sul lavoro. Questa volta a Palermo, dove un architetto della Soprintendenza è scivolata in una voragine profonda 10 metri nel cantiere dello Iacp, sede di lavori per 15 case popolari. La donna ha subito diverse fratture ed escoriazioni ed è sotto osservazione all'ospedale Civico, dopo essere stata affidata con codice rosso al pronto soccorso.

Episodi di infortuni che insieme alla vicenda di Luana D'Orazio, la ragazza di 22 anni vittima del tragico incidente nella fabbrica tessile di Montemurlo, sta facendo luce sulle condizioni di lavoro delle operaie in Italia. Forza motore di moltissimi settori italiani, le donne che lavorano in fabbrica e nei campi, con macchine pesanti e pericolose sono tante e ci sono da sempre. Purtroppo però, trovano spazio nella cronaca solo a seguito di queste terribili vicende quando, come nel caso di Luana D'Orazio, ormai è troppo tardi. La sicurezza sul lavoro non conosce genere e anche le donne richiedono a gran voce il rispetto dei loro diritti, soprattutto in settori che quotidianamente impiegano macchinari potenzialmente pericolosi per l'uomo se non gestiti a rispetto delle norme.

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